È stato eseguito al Centro Trapianti del Policlinico di Catania, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera Cannizzaro e si tratta del primo trapianto di questo tipo in Italia.
L’operazione è stata effettuata – dall’equipe composta dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia – su una paziente di 29 anni che, per una rara sindrome, era nata senza utero. La paziente che ha ricevuto il trapianto è, infatti, una donna siciliana affetta da sindrome di Rokitansky, una rara patologia congenita per la quale era nata priva di utero.
La donatrice dell’organo è una donna di 37 anni, deceduta per arresto cardiaco, che aveva espresso in vita il consenso alla donazione. L’utero è stato prelevato una volta terminato il prelievo di tutti gli altri organi ritenuti idonei alla donazione e trasportato a Catania.
In questo momento le condizioni della paziente trapiantata sono buone e vengono strettamente monitorate. Sarà necessario attendere alcuni giorni per avere la conferma definitiva della piena riuscita del trapianto.
Il processo di donazione è stato coordinato dal Centro nazionale trapianti, dal Centro regionale della Sicilia e da quello della Toscana, regione di provenienza della donatrice.
La ricerca di una donazione di utero era stata avviata nel 2019: in questo periodo di tempo c’erano state altre segnalazioni di potenziali donatrici, ma nessuna si era concretizzata in un effettivo trapianto.
L’obiettivo del trapianto è arrivare a una gravidanza, per poi rimuovere l’organo. Trascorso almeno un anno dall’intervento, verrà intrapreso un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Se la gravidanza procederà positivamente, si arriverà al parto tramite taglio cesareo.
Dopo il parto, l’utero verrà rimosso chirurgicamente, per evitare che la donna debba continuare ad assumere la terapia immunosoppressiva funzionale ad evitare il rigetto dell’organo.
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