Se siete tra quelli che “la pasta di sera no, è pesante” allora preparatevi a cambiare punto di vista. Consumata la sera, la pasta non solo è buona ma fa anche bene al sonno. Già, lo dicono i nuovi studi presentati sulla rivista scientifica The Lancet Public Health. Le conclusioni sono sorprendenti, perché vanno contro qualsiasi credenza esistente. Del resto non è un caso che in Italia, dove la pasta è regina, solo 1 piatto di spaghetti su 3 viene servito a cena. A questo punto i quasi 12 milioni di italiani che non la consumano di sera per paura di ingrassare o di compromettere il sonno dovrebbero però ricredersi. Consumata la sera, nelle quantità giuste, la pasta migliora il riposo notturno e non fa ingrassare. Una nota a parte lo merita lo spaghetto di mezzanotte, un rito per i giovanissimi, ma non certo una pratica da emulare al di sopra dei 35. A mezzanotte il piattone di spaghetti, con la buona pace degli scienziati, rischia solo di restare sullo stomaco.
STRESS E INSONNIA
Consumata per cena, invece, la pasta può essere un’alleata contro i disturbi del sonno. Il piatto di spaghetti rilassa, facilita il sonno e non fa ingrassare, anzi fa dimagrire. Lo studio dimostra che la pastasciutta può essere consumata nelle ultime ore del giorno, soprattutto se siamo stressati e soffriamo d’insonnia, grazie alla presenza in questo alimento di Triptofano e Vitamine del gruppo B. La ricerca potrebbe far cambiare abitudini a una larga fetta della popolazione italiana. Il 65% dei consumi di pasta avviene infatti a pranzo, mentre solo il 35% si concentra sulla cena. Cosa che non accade, ad esempio, per pane, frutta, verdura, carne e perfino dolce, consumati in quantità più o meno equivalenti tra i due pasti principali della giornata. Vanno controcorrente i Millennials: per il 39% degli under 35, la spaghettata da preparare tutti insieme è l’elemento irrinunciabile di una cena tra amici.