Le varianti sono il frutto della circolazione del virus, più diamo la possibilità al Covid di infettare organismi ospite, più è alta la possibilità che si generi una variante ad alto rischio. A dare l’allarme sulla possibilità che una nuova variante possa spuntare fuori dalle migliaia di contagi che tutt’oggi si registrano è Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia dell’Università Campus Bio-medico di Roma ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. Il pericolo maggiore, secondo l’esperto, è che ci si possa trovare al cospetto di una variante capace di “bucare” i vaccini e quindi farci tornare nel pieno della crisi. «Fa parte del percorso evolutivo del virus», spiega l’esperto, «dobbiamo farlo circolare il meno possibile, i vaccini -ci aiutano proprio in questo». E poi aggiunge «i vaccini ci proteggono ancora al 98% sulla malattia grave. Sull’infezione invece gli ultimi dati arrivati da Israele dicono che la variante Delta fa diminuire l’efficacia della doppia dose di Pfizer al 64%». La variante Delta «secondo l’Iss è oltre il 30-35% di presenza in Italia. Non è una diffusione omogenea in tutto il Paese, ci sono regioni – sottolinea Ciccozzi – che hanno più casi e altre meno. Avendo un’incidenza di malattia bassa possiamo tracciare le persone, circoscrivendo i focolai e controllandoli. Per ora andiamo bene, ovviamente questa variante è molto più contagiosa e se il virus continuerà a circolare diventerà dominante».
SINTOMI
Appurato che ormai l’allarme è proprio legato a questa variante Delta, in Gran Bretagna è stato condotto uno studio che aiuta ad identificare i sintomi con i quali questa si manifesta, anche nelle persone che hanno già completato il ciclo di vaccinazione. Dai dati raccolti emerge con chiarezza che i sintomi della variante Delta non sono gli stessi che tutti abbiamo imparato a conoscere. Le persone contagiate dalla variante Delta, infatti, accuserebbero maggiormente i classici sintomi di un comune raffreddore stagionale: naso che cola, tosse, gola infiammata, mal di testa e perdita del gusto. Lo starnuto sembra poi un sintomo ben preciso, infatti gli esperti hanno notato che le persone che erano state vaccinate e poi sono risultate positive al Covid-19 hanno più frequentemente segnalato gli starnuti come sintomo. Lo studio inglese ha inoltre evidenziato come la durata dei sintomi sia stata più breve nelle persone già vaccinate (anche con una sola dose) rispetto a chi non si era vaccinato. Di qui l’invito ripetuto ormai come un mantra dagli addetti ai lavori: vaccinarsi è la sola maniera per uscire finalmente da questo lungo incubo.