A dirlo sono i dati elaborati da ricercatori dell’Università della Pennsylvania di Philadelphia: negli anni 10 del nuovo millennio l’età media dei pazienti che si sottopongono a protesi di anca o ginocchio si è abbassata di circa due anni e mezzo.
Si tratta di persone che affrontano un intervento di sostituzione totale delle articolazioni, a ginocchio o anca. La review raccoglie i dati del National Inpatient Sample database statunitense. La ricerca è coordinata da Matthew Sloan e Neil Sheth dell’Università della Pennsylvania di Philadelphia ed è stata presentata all’incontro annuale dell’American Society of Orthopaedic Surgeon.
I risultati
Se nel 2014, l’età media dei pazienti che si sottoponevano a sostituzione totale dell’anca era di 64,9 anni, nel 2000 era di 66,3. Per quel che riguarda l’intervento di sostituzione dell’articolazione al ginocchio, l’età media era di 65,9 anni nel 2014 contro 68 nel 2000. Inoltre, emerge che le donne continuano a essere la maggioranza delle persone che si sottopongono a questo intervento, anche se si registra un aumento tra gli uomini. Il motivo, secondo gli esperti, sarebbe dovuto al fatto che le donne hanno tassi più elevati di artrite.
I rischi
Matthew Sloan spiega: “queste sostituzioni hanno una durata limitata”. Secondo l’esperto, infatti, gli impianti moderni possono durare 20 anni o più, ma quando si consumano si deve intervenire di nuovo. Tuttavia, “ la seconda operazione non ha lo stesso successo dell’intervento iniziale, richiede più tempo e il paziente ha 20 anni di più – precisa Sloan. L’obiettivo è di aspettare il più a lungo possibile per far sì che il paziente si sottoponga a un solo intervento nel corso della vita“.
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