Sempre più irrequieti, sempre più schiavi delle tecnologie. E’ questo il profilo degli adolescenti di oggi, schiacciati tra smartphone, social e videogame. Un fuoco incrociato che minaccia la salute degli adolescenti che, alle prese con queste e altre tecnologie, perdono preziose ore di sonno che mettono a repentaglio lo sviluppo stesso del loro cervello, li mettono a rischio di impulsività e possono favorire l’insorgere di disturbi psichici nel caso vi sia una predisposizione latente del giovane. A lanciare l’allarme è Claudio Mencacci, direttore del dipartimento neuroscienze e salute mentale dell’ASST FBF-Sacco di Milano, autore, insieme a Gianni Migliarese, psichiatra del FBF, del libro «Quando tutto cambia. La salute psichica in adolescenza» (Pacini Editore) presentato a Milano.
La deprivazione di sonno
Gli adolescenti tendono a dormire meno di 6 ore almeno il 10% delle notti. A 18 anni il 75% dei ragazzi dorme meno di 8 ore e solo il 3% dorme più di 9 ore, spiega Mencacci. La deprivazione di sonno, specie se cronica, può produrre conseguenze a lungo termine in termini di formazione dei circuiti cerebrali. Un’altra minaccia per lo sviluppo cerebrale dell’adolescente, afferma Migliarese, è l’esposizione a sostanze stupefacenti; il 33% degli studenti italiani, circa 800.000, ne ha provata almeno una tra alcool, cannabis, vecchie e nuove droghe. Tutte le molecole psicotrope impattano in modo significativo sulla maturazione cerebrale dell’adolescente, con livelli di gravità che differiscono da sostanza a sostanza e da modalità di assunzione.
Insoddisfazione
Tra i dati emersi durante la presentazione del libro anche quelli sull’insoddisfazione personale: un adolescente su dieci è globalmente insoddisfatto della propria vita. Il pericolo è che le fragilità tipiche di questo delicato periodo di vita sfocino in veri e propri disturbi psichici. Smartphone e social, in questo senso, giocano un ruolo non secondario. Circa il 10% (dati ISTAT) si dichiara globalmente insoddisfatti della propria vita, delle proprie relazioni amicali, familiari e della propria salute. I dati epidemiologici nazionali e internazionali riscontrano tassi simili di ragazzi con manifestazioni depressive o sintomi d’ansia. È a questi 800 mila giovani che bisogna prestare attenzione facilitando il riconoscimento di tutti quei fattori tossici che possono favorire l’esordio e il mantenimento di patologie psichiche. Su queste condizioni è poi necessario intervenire per tempo, visto che i trattamenti precoci, grazie all’elevata plasticità del cervello nel periodo adolescenziale, sono associati ad ottime risposte cliniche.