Alla Federico II di Napoli arrivano i pazienti robot. Si chiama aula dei manichini ed è una delle innovazioni più interessanti realizzate all’azienda ospedaliera universitaria di Napoli, un progetto costato 700mila euro (fondi europei) che servirà per le esercitazioni dei laureandi in odontoiatria.
All’interno di quest’aula hi-tech gli studenti possono trovare 46 postazioni odontoiatriche con altrettanti pazienti robot sui operare come se si trattasse di pazienti in carne ed ossa. Questo laboratorio ad alta tecnologia è unico in Italia non solo per il numero di postazioni ma anche per le tecnologie impiegate, il terzo per importanza se si volesse stilare un’ideale classifica a livello europeo. Ciascuna delle 46 postazioni è attrezzata con uno schermo ad alta definizione e manichini che riproducono fedelmente la bocca di un paziente. Su ogni postazione è installato un software che permette la trasmissione video dalla postazione insegnante a tutte quelle studenti. Inoltre, il docente può anche condividere immagini e audio dal proprio pc con un singolo studente o con tutti contemporaneamente. Allo stesso tempo è possibile visualizzare le immagini dalla fotocamera sul posto di lavoro dello studente e controllarne i movimenti ed il relativo apprendimento.
Il vantaggio è evidente, spiega il coordinatore del corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria Sandro Regno. «Queste tecnologie – spiega – ci permettono di garantire un’offerta didattica altamente competitiva con le migliori eccellenze europee, nonostante i fondi a disposizione siano ridotti rispetto a quelli di altre nazioni». All’inaugurazione dell’aula hanno preso parte tra gli altri il rettore Gaetano Manfredi, il professor Guido Trombetti, il professor Sebastiano Maffettone e il professor Luigi Califano (presidente della scuola di Medicina e chirurgia).