Un computer microscopico impiantato nel cervello, capace di capire quando stanno per arrivare le convulsioni e quini di somministrare un farmaco che le blocca legate all’epilessia. Ancora una volta la realtà supera la fantascienza e apre ad una nuova speranza per milioni di persone in tutto il mondo. Questo nuovo dispositivo è capace di avvertire il problema sul nascere di fermare gli attacchi epilettici rilasciando un farmaco, più precisamente una molecola naturalmente presente nel cervello che si chiama Gaba e che spegne i neuroni responsabili della crisi epilettica.
Collaborazione tra università
Pubblicata sulla rivista Science Advances, la scoperta si deve alla collaborazione tra l’università britannica di Cambridge e alcune università francesi fra le quali quella di Marsiglia. Il dispositivo, di materiali biocompatibili e dimensioni ridotte tanto da essere potenzialmente impiantabile, è una specie di pompa collegata a un micro contenitore che racchiude il farmaco. I ricercatori lo hanno sperimentato in topi anestetizzati e nei quali erano state precedentemente indotte delle crisi epilettiche: è emerso che il dispositivo permette di fermare sul nascere la crisi epilettica nei topi grazie al farmaco, che la pompa ha rilasciato in tempo reale non appena il dispositivo avverte l’inizio della crisi. Il prossimo passo sarà sperimentare l’efficacia della pompa su animali svegli in movimento.
Potenziare la memoria
Altro dispositivo elettronico che sta facendo molto parlare è quello legato ad una ricerca condotta dalla University of Southern California. Ben 20 volontari si sono sottoposti alla ricerca per il miglioramento della memoria, uomini e donne che stavano già sperimentando tali elettrodi per dei casi di epilessia, dando in questo modo agli scienziati un modo più semplice per testare l’impianto per tale scopo. Dopo aver calibrato brevemente l’hardware per identificare le aree del cervello dedicate alla memoria, i ricercatori hanno attivato gli impianti dando al cervello delle piccole scosse elettriche all’ippocampo – un’area cerebrale vitale per la memoria e l’apprendimento – per stimolarlo a ricordare eventi passati. I risultati sono stati tangibili e quantificati in un incremento medio della funzionalità di memoria pari a circa il 30 per cento rispetto alle capacità di base di ogni individuo che ha partecipato alla sperimentazione.