Ben 59 sanitari – e non solo medici – dell’ASL Napoli 1 Centro (la più grande d’Italia) sono stati sospesi dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Covid. Si stringe, insomma, la rete attorno ai camici bianchi no vax (o presunti tali) così come previsto dall’articolo 4 e 4-bis del D.L. n. 44/2021, convertito con modificazioni dalla Legge n. 76/2021. I dipendenti che non si sono vaccinati, si legge in una nota dell’Azienda Sanitaria Locale, sono sono 7 medici, 3 psicologi, 2 biologi, 2 veterinari, 6 medici di medicina generale, 22 infermieri, 2 appartenenti al servizio 118, 1 operatore tecnico, 3 operatori socio sanitari, 1 puericultrice e 10 specialisti ambulatoriali».
SOTTO CONTROLLO
Nonostante questi casi, che non riguardano solo Napoli, ma sono comuni un po’ a tutte le regioni, la percentuale dei casi di contagio Covid tra i sanitari è dell’1,72%, dal 31 maggio al 12 settembre 2021, pari a 4.269, di cui 3.825 a partire dal 12 luglio scorso, calcolati sui casi totali della popolazione nel periodo considerato (248.396) per la fascia 20-65 anni. Almeno, questo è il quadro fornito dall’Iss che ha ricalcolato il dato della scorsa settimana di 0,02%. L’1,72%, spiega Patrizio Pezzotti, direttore del Reparto di Epidemiologia Iss all’Ansa, «non è di grande diffusione. Ci manteniamo cauti. Al momento non vediamo questa forte evidenza di un aumento dei contagi tra operatori sanitari». Analizzando l’andamento dei casi diagnosticati fra gli operatori sanitari – afferma l’Iss nell’aggiornamento sui casi di contagio degli operatori sanitari – si rileva un lieve aumento dei casi in corrispondenza dell’aumento del numero dei casi nella restante popolazione ad inizio luglio. Il calcolo, specificano dall’Iss, non prende in considerazione il luogo di contagio. «Cosa accadrà tra un mese purtroppo non lo sappiamo», sottolinea Pezzotti. Il minimo dei casi si è registrato dal 21 al 27 giugno con 42 casi mentre la percentuale più bassa è stata nella prima settimana di giugno (1,02%).