Camminare fa sempre bene, anche quando fuori fa molto freddo. Vincere la pigrizia e uscire a fare una camminata veloce, sfidando le basse temperature (meglio nella natura), migliora le funzioni immunitarie, l’umore e il sonno. Lo hanno ribadito gli esperti americani interpellati dai media in questi giorni, viste le temperature in gran parte degli Usa sotto lo zero di parecchi gradi. “La tendenza a restarsene al chiuso quando fa freddo è naturale – osserva John Sharp, psichiatra specialista del ‘disturbo affettivo stagionale’ (Sad) al Beth-Israel Deaconess Center di Boston – ma non è una buona ricetta per sentirsi meglio”. “Troppa poca luce del sole produce stress, influisce sul benessere psico-fisico e ci rende più pessimisti e affaticati”. E allora ecco le cinque ragioni degli esperti per alzarsi dal divano e sfidare il freddo.
Aumenta il benessere, perché la luce naturale del giorno fa salire la serotonina, l’ormone della felicità (si abbassa infatti sempre ai minimi durante l’inverno). Numerosi studi hanno evidenziato che proprio la ‘terapia della luce’ aiuta contro la depressione stagionale.
Quando si sta all’aria aperta, cresce la produzione di vitamina D, che attiva il rilascio di serotonina, rafforza l’assorbimento del calcio, combatte le infiammazioni e potenzia il sistema immunitario. Bastano 10 minuti fuori per migliorare i livelli. Uno studio dell’University of Michigan poi ha osservato in un gruppo di volontari che aveva camminato in un grande orto botanico, un rafforzamento della memoria del 20%. Gli stessi benefici sono stati evidenti sia che i volontari avessero camminato con temperature estive o sotto zero.
Camminare al freddo è come ‘meditare’ mindfulness: varie ricerche hanno mostrato che camminare abbassa gli ormoni dello stress e innalza l’attivita’ del sistema immunitario. Il gelo, in altre parole, non è più una scusa.