Una dieta capace di prevenire il rischio cardiovascolare e, al tempo stesso, di salvare la salute del pianeta. Benché sembri troppo bello per essere vero, il piano alimentare è stato presentato in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana e promette di salvaguardare il cuore e ridurre le emissioni di gas serra, legate agli attuali consumi europei.
IL RAFFRONTO
Mettendo in relazione i dati di consumo di diversi alimenti e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari è stato possibile definire questo modello alimentare ideale. Un piano che guarda alle frequenze e alle quantità di consumo ottimali di ciascun alimento per la prevenzione cardiovascolare. Questo piano alimentare settimanale è stato confrontato con la dieta abituale della popolazione europea ed è stata, quindi, valutata l’adeguatezza nutrizionale e l’impatto sul clima in termini di emissioni di gas serra dei due modelli alimentari.
DI TUTTO UN PO’
I risultati hanno mostrato che la dieta ottimale per la prevenzione cardiovascolare non prevede l’esclusione di alcun alimento, ma li assortisce tutti nelle frequenze e nelle quantità appropriate, secondo i dati disponibili in letteratura (vegetali freschi, cereali integrali e yogurt ogni giorno, legumi e pesce fino a 4 volte a settimana, uova, formaggi e carni bianche non più di 3 volte a settimana, carni rosse, cereali ad alto indice glicemico o patate non più di una volta a settimana, carni processate occasionalmente).
IL PREMIO
La ricerca, sviluppata dall’Unità di Ricerca su Nutrizione, Diabete e Metabolismo dell’Università Federico II di Napoli, con la collaborazione di ricercatrici indipendenti e di altre afferenti al Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici e al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha ricevuto il Premio Barba, come migliore ricerca scientifica condotta nel campo della nutrizione umana da un ricercatore iscritto alla SINU di età inferiore ai 35 anni.
NUTRIENTI
Rispetto alla dieta degli europei, quella desiderabile per la prevenzione cardiovascolare include un maggior consumo di frutta e verdura, cereali integrali, cereali raffinati a basso indice glicemico come la pasta, frutta secca a guscio, legumi e pesce, a scapito di carne bovina, burro, cereali ad alto indice glicemico, patate e zucchero. Questo modello alimentare è in grado di assicurare l’assunzione di tutti i macro e micro nutrienti nelle quantità raccomandate dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) e di migliorare il profilo nutrizionale della dieta attuale della popolazione europea. E cosa che non guasta di certo, lo studio ha dimostrato che la dieta sviluppata per l’ottimizzazione del rischio cardiovascolare è in grado di ridurre del 48.6% le emissioni di gas serra legate agli attuali consumi europei.