Riposare male di notte ed essere stanchi al risveglio, avere di frequente il mal di testa, sono solo alcuni dei sintomi della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osa). Una condizione che non è rara quanto si potrebbe invece pensare. Basti pensare che a livello globale interessa quasi un 1 miliardo di persone, addirittura 7 milioni in Italia, dove poco più di 250mila risultano in trattamento. In altre parole, ogni medico di famiglia ha almeno 200 pazienti con questo tipo di patologia e circa 100 hanno la forma conclamata.
SINTOMI
La sindrome da apnee notturne ha dei campanelli d’allarme ben definiti, sintomi sia notturni che diurni. Chi ne soffre, durante la notte russa, suda, ha continui risvegli e spesso ha la necessità di alzarsi più volte per urinare. Al risveglio la sonnolenza è tanta e per circa 15 minuti si può avere cefalea al risveglio. Inoltre, vista la carenza di riposo, si ha la tendenza a dimenticare le cose e difficoltà a concentrarsi. Possono anche essere sintomi di questa sindrome i disturbi dell’umore e le disfunzioni nella sfera sessuale.
RIMEDI
Ma come si può intervenire per curare le apnee notturne? Il trattamento prevede una terapia primaria tramite Cpap (Continous positive airway pressure), ovvero con la pressione continua positiva delle vie aeree. Ci sono anche altri rimedi come la terapia posizionale, i dispositivi di avanzamento mandibolare (Mad, Mandibular advancement device) o addirittura interventi chirurgici. Tuttavia in alcuni casi la sonnolenza diurna può persistere. In questi casi c’è, ed è un’ottima notizia, una nuova terapia. Il consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico di famiglia per affrontare e risolvere un problema che può rovinarci la vita.