Walter Ricciardi a Napoli per discutere de «Le nuove frontiere della ricerca scientifica». Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità sarà infatti il protagonista del terzo appuntamento con il ciclo di incontri che si propone di indagare i confini del progresso scientifico in campo medico. Dopo aver analizzato e discusso della rivoluzione legata all’avvento della connettomica, stavolta si guaderà all’internazionalizzazione della ricerca parlando del ruolo delle Reti europee nell’ambito della ricerca sanitaria in Italia.
Le reti
«Questo – anticipa Walter Ricciardi – è il futuro della ricerca e dello sviluppo ed è per questo che stiamo convogliando molte energie nella costruzione delle nostre reti italiane Eatris, Ecrin e Bbmri che offrono servizi per promuovere, per esempio, il trasferimento tecnologico della ricerca e lo sviluppo di nuove piattaforme di diagnosi e terapie. L’obiettivo è quello di costruire attraverso queste reti un nodo di congiunzione tra regioni, paese ed Europa, e sostenere tutte le comunità scientifiche nell’accesso a conoscenze, metodi e tecnologie avanzate e fare in modo che i sistemi sanitari possano usufruire prima possibile dei frutti del trasferimento delle conoscenze. Un risultato che comporterebbe un beneficio innanzitutto sulla salute dei pazienti ma, di riflesso, anche sull’economia dei paesi che cooperano attraverso le reti alla crescita e allo sviluppo della conoscenza scientifica».
L’ultimo incontro
Il ciclo di conferenze è stato ideato e promosso dall’Sdn con la direzione scientifica dello scienziato Marco Salvatore. Il ciclo di incontri si chiuderà lunedì 27 febbraio con Roberto Di Lauro, già direttore scientifico di Biogem e presidente della Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, che nel suo nuovo ruolo di responsabile scientifico dell’Ambasciata italiana a Londra traccerà un’analisi comparativa su ricerca e innovazione nel settore biomedico tra Italia e Regno Unito, ipotizzando possibili collaborazioni sull’asse Napoli-Londra per ampliare le collaborazioni scientifiche dell’Sdn, che già lavora con importanti Università e Centri di Ricerca internazionali di oltre dieci Paesi in tutto il mondo: dalla Spagna agli Stati Uniti, dalla Francia alla Germania.