Come una guerra, l’alluvione in Emilia-Romagna avrà ripercussioni anche a distanza di mesi. Secondo i medici della Società italiana di medicina ambientale (Sima) ci si dovrà confrontare con infezioni, avvelenamenti, stress post-traumatico e il rischio di suicidi. Un dramma, insomma, che ha lacerato le anime di una popolazione esattamente quanto ha lacerato la terra stessa.
DANNI COLLATERALI
L’allarme degli esperti riguarda, insomma, i danni collaterali dell’alluvione. Quelli che al momento sono solo ipotizzabili, ma che si vedranno nel corso del tempo. Un’alluvione, spiegano i medici, causa morte per annegamento, infarto, ipotermia, lesioni elettriche e ferite, ma questi sono solo gli effetti diretti e immediatamente visibili dell’emergenza. Gli effetti indiretti sono invece monitorabili solo nel lungo periodo. Basti pensare che lo straripamento delle acque reflue causate dalle inondazioni aumenta il rischio di infezioni, specie negli anziani e nei bambini, come norovirus, epatite A, rotavirus, infezioni causate da parassiti Cryptosporidium e Giardia, infezioni batteriche dovute a Campylobacter, Escherichia coli, Salmonella, eccetera.
AVVELENAMENTI
Cresce quindi in modo esponenziale il rischio di malattie gastrointestinali, dermatiti, congiuntiviti. Ma sono possibili anche veri e propri avvelenamenti, ad esempio in caso di rottura di condotti sotterranei, straripamento di scorie tossiche, o rilascio di sostanze chimiche conservate nel terreno. L’acqua stagnante nelle case e lungo le strade provoca una massiccia presenza di zanzare che incrementa il rischio di trasmissione all’uomo di malattie portate da questi insetti.