Fumare fa male, questo lo sanno tutti. Ciò che non si sapeva, in termini statistici, è di quanto può aumentare la vita se si butta via la sigaretta. O quanto aumenta il rischio di morte per chi non abbandona le “bionde”. Insomma, vediamo dati alla mano, quanto ci costa il vizio del fumo.
Non è mai troppo tardi
A fare luce sulla situazione è uno studio Pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, il rapporto dei ricercatori dell’università del Michigan non lascia spazio ad alcun dubbio: non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Buttare le sigarette anche a 75 anni di età aumenta del 14% le probabilità di guadagnare 1 anno intero di vita. Per chi smette a 65 anni invece, dopo aver fumato sin da giovane, le probabilità di 1 anno in più di longevità salgono del 23%.
Aumento del rischio
I ricercatori hanno analizzato i dati di varie indagini su fumo e longevità, ed hanno osservato che in generale, per i fumatori da oltre 30 anni e di mezza età, il rischio di morte nei 25 anni successivi risultava più alto del 21% rispetto ai non fumatori.Ma dai calcoli degli studiosi è anche emerso che eliminare il fumo a qualsiasi età fa inevitabilmente salire l’aspettativa di vita anche a 75 anni.
Correlazione tra fumo di sigaretta e tumore al polmone
Il fumo di sigaretta contiene oltre 70 sostanze chimiche cancerogene, che danneggiano il DNA delle cellule polmonari e compromettono i meccanismi di difesa naturale dell’organismo. Con il tempo, questo porta a mutazioni cellulari che favoriscono lo sviluppo di tumori maligni.
Perché il fumo aumenta il rischio di tumore?
Le sostanze nocive presenti nel fumo, come il catrame e la nicotina, irritano le cellule che rivestono le vie respiratorie. Questo continuo stress cellulare accelera i danni al DNA e riduce la capacità del corpo di riparare i tessuti danneggiati, creando un terreno fertile per la formazione di cellule tumorali. Inoltre, il fumo compromette il sistema immunitario, che ha un ruolo chiave nel prevenire la crescita tumorale.
Fumo passivo: un rischio da non sottovalutare
Non sono solo i fumatori attivi a correre pericoli. Anche il fumo passivo — l’esposizione al fumo da parte di chi vive o lavora accanto ai fumatori — è stato collegato a un aumento del rischio di tumore al polmone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ogni anno circa 1,2 milioni di persone muoiono a causa del fumo passivo.
Quali sono i vantaggi di smettere di fumare?
Smettere di fumare porta benefici immediati e a lungo termine per la salute. Uno dei principali è la riduzione significativa del rischio di sviluppare il tumore al polmone. Smettere di fumare non è facile, ma è possibile con la giusta strategia. In primis, la decisione di smettere di fumare deve essere consapevole. Riconoscere le motivazioni personali, come la salute, la famiglia o la prevenzione delle malattie, può rafforzare l’impegno. Esistono diversi approcci che possono aiutare a smettere di fumare. Tra i più efficaci ci sono:
- Terapie sostitutive della nicotina: cerotti, gomme e spray.
- Farmaci prescritti: come il bupropione o la vareniclina, che riducono il desiderio di nicotina.
- Supporto psicologico: consulenze individuali o di gruppo per affrontare la dipendenza comportamentale.
Errori da evitare
- Non affrontare le ricadute con severità: Se si ricomincia a fumare, non considerarlo un fallimento. Analizza le cause e pianifica nuove strategie per smettere.
- Sostituire il fumo con altre dipendenze: Molti ex fumatori compensano il desiderio di nicotina con un consumo eccessivo di cibo o alcool. Meglio scegliere alternative salutari.
Tumore al polmone: fattori di rischio oltre il fumo
Sebbene il fumo di sigaretta sia il principale responsabile dei casi di tumore al polmone, esistono altri fattori che possono aumentare il rischio:
- Inquinamento atmosferico: L’esposizione prolungata a sostanze inquinanti può danneggiare i polmoni.
- Radon: Gas radioattivo presente in alcune abitazioni, particolarmente pericoloso per i fumatori.
- Esposizione a sostanze chimiche: Lavorare in ambienti con amianto o altre sostanze cancerogene può aumentare il rischio di tumore.
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