Sui vaccini i pediatri napoletani della Fimp sono pronti a recuperare un paziente alla volta. Parte da questo presupposto il progetto voluto dal segretario provinciale Antonio D’Avino e da Roberto Sassi, referente del centro studi sindacale. L’impegno è quello di puntare sull’informazione e sul rapporto di fiducia medico-paziente. «La decisione di proporre un piano di supporto a quelli già esistenti – dice Antonio D’Avino – è legata alle valutazioni sulle coperture vaccinali in Regione Campania che, come tutti sanno, non è delle migliori. L’ultima conferma è arrivata dalla valutazione sui Livelli Essenziali di Assistenza, dalla quale è scaturita una sollecitazione alle Asl, da parte del Commissario Straordinario Joseph Polimeni, ad adoperarsi per incrementare le coperture relative ad Esavalente e trivalente MMR».
Best practice
Il piano che la Fimp Napoli vorrebbe esportare a livello regionale si basa in realtà su un’esperienza virtuosa del 2014 del Servizio Epidemiologia e Prevenzione della Asl Napoli 3 Sud. In quell’occasione era stato prodotto un progetto di recupero vaccinale che vedesse pienamente coinvolti i Pediatri di famiglia dell’Asl. «Quel progetto – aggiunge il dottor Sassi – prendeva le mosse da un dato “felicemente anomalo”, un unico Distretto Sanitario dell’Asl che riusciva a raggiungere e superare i tassi di copertura ottimali, posti al di sopra del 95%». Quel Distretto Sanitario era anche l’unico che, per motivi di carenza del personale, aveva da tempo affidato tutte le vaccinazioni ai soli Pediatri di famiglia. Tutti i Pediatri di famiglia furono coinvolti, a vario titolo. Quindi, potendo scegliere se impegnarsi in una fase di counselling, dedicato ai genitori dei bambini non ancora vaccinati, oppure inserirsi direttamente nella fase vaccinale, da operare presso il proprio ambulatorio o presso il Centro vaccinale distrettuale. Il ruolo su cui la Pediatria territoriale vuole puntare in futuro è il cosiddetto “counselling avanzato”, in cui si invitano in ambulatori dedicati ed in tempi prestabiliti i genitori dei bambini inadempienti per confrontarsi su tutti i vantaggi delle vaccinazioni ed analizzare insieme le criticità che hanno spinto il genitore a non vaccinare il proprio figlio.
Mai più ultimi
«Se l’obiettivo è quello di non essere mai più ultimi nelle coperture vaccinali – dice D’Avino – allora è il momento di mettere in campo un’azione concreta, capillare e testata con successo. Il Progetto della Asl Napoli 3 Sud è stato il primo, era limitato nel tempo, aveva lo scopo anche di definire quale potesse essere il ruolo della Pediatria di famiglia all’interno del sistema vaccinazioni. Il risultato ottenuto ha soddisfatto la dottoressa Antonietta Costantini, direttore generale aziendale, che ha voluto scommettere sulla collaborazione con la pediatria territoriale e che ha potuto anche definire una mappa delle attività vaccinali dei singoli Distretti Sanitari. Verificando con cifre concrete l’impegno dei singoli Centri Vaccinali, dei Distretti Sanitari, e con attività di verifica sulle criticità tecniche e di personale».