Lo smog è un fattore di rischio per molte patologie. Ora uno studio ha dimostrato come l’inquinamento dell’aria aumenti il rischio di aritmie, con effetti immediati sull’organismo. La ricerca ha analizzato i dati di 2025 ospedali di 322 città cinesi. I risultati sono stati pubblicati sul Canadian Medical Association Journal.
Smog e rischio aritmie
L’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio modificabile per le malattie cardiache. Gli scienziati hanno rivelato evidenze chiare del collegamento tra smog e rischio di aritmie, analizzando i dati di 190.115 pazienti con insorgenza acuta sintomatica.
La fibrillazione atriale e il flutter atriale sono le aritmie più comuni e possono evolvere in malattie cardiache più gravi. Nel mondo colpiscono circa 59,7 milioni di persone.
Dai dati emerge come i rischi si verifichino già nelle prime ore dopo l’esposizione e possano persistere per 24 ore. Le relazioni esposizione-risposta tra 6 inquinanti e 4 sottotipi di aritmie risultano lineari, spiegano gli scienziati della Fudan University di Shanghai. Al crescere dell’inquinamento aumenta il rischio di aritmie.
I disturbi maggiormente associati sono: il flutter atriale, la tachicardia sopraventricolare, seguiti dalla fibrillazione atriale e dai battiti prematuri. Inoltre, tra i 6 inquinanti, il biossido di azoto (NO2) presenta l’associazione più forte con tutti e 4 i tipi di aritmie, e maggiore è l’esposizione, più forte è l’associazione.
Ad oggi restano ancora da chiarire i meccanismi alla base. Tuttavia emerge la necessità di proteggere le persone a rischio, ad esempio evitando le ore in cui aumentano i livelli di inquinamento.
Come proteggersi
Il rischio si diversifica in base alle dimensioni delle polveri sottili. Le particelle con diametro superiore a 10 micron si fermano nelle prime vie respiratorie, quelle con diametro compreso tra i 5 e i 10 micron raggiungono la trachea e i bronchi e quelle inferiori a 5 possono raggiungere gli alveoli polmonari.
Per difendersi dall’inquinamento dell’aria è utile ridurre gli spostamenti nelle ore a più alta concentrazione di smog, cioè quando il traffico è più intenso.
Sebbene siano associate alla pandemia, le mascherine sono anche un mezzo di protezione dall’inquinamento, in grado di bloccare le particelle. Quelle chirurgiche, o anche di stoffa, bloccano il particolato più grossolano. Quelle con il filtro proteggono da diversi tipi di sostanze tossiche, polveri sottili, oltre ad agenti patogeni a trasmissione aerea.
L’attività fisica è un fattore di prevenzione importante per molte patologie. Tuttavia, diventa dannosa se viene fatta all’aperto in zone esposte ad inquinamento. Durante lo sport infatti aumenta il volume di aria che entra nei polmoni e, di conseguenza, anche degli inquinanti in essa diluiti.
Durante le giornate in cui la qualità dell’aria è compromessa è meglio allenarsi in palestra o al parco, possibilmente al mattino presto. Il consiglio riguarda soprattutto chi vive nelle aree metropolitane più inquinate.