Quelle di vespe, calabroni e api possono essere punture pericolose per i bambini a causa di un eventuale shock anafilattico. Un rischio che d’estate aumenta in modo esponenziale. Ma come ci si deve comportare in caso di una puntura? Come forma di prevenzione esiste quella che si definisce “procedura desensibilizzante”, riservata ai bambini e ai ragazzi con diagnosi di allergia grave al veleno di questi insetti. «Grazie all’immunoterapia desensibilizzante è possibile prevenire lo shock anafilattico e quindi anche i decessi legati alle punture di insetti» spiega infatti il professor Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù.
Campanelli d’allarme
Oltre a questa forma di prevenzione, è importante saper riconoscere eventuali campanelli d’allarme. Una reazione che deve preoccupare va al di là della zona colpita dal pungiglione. In qualche caso viene interessata gran parte di un braccio o di una gamba, il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbre (lieve rialzo della temperatura corporea), spossatezza e nausea.
Cosa fare
In caso di puntura di insetto, è importante rimuovere immediatamente (entro 20 secondi) il pungiglione, se è visibile, con un movimento secco e rapido (usando le unghie o le pinzette). Trascorsi i primi 20 secondi l’operazione risulterà meno utile perché tutto il veleno sarà stato ormai liberato nel corpo. Dopo la puntura è consigliabile applicare nella zona colpita qualcosa di freddo (ghiaccio, impacchi freddi) ed eventualmente un analgesico (farmaco per calmare il dolore). È anche possibile somministrare un antistaminico per bocca e applicare localmente una pomata cortisonica. Il medico, se necessario, prescriverà una terapia antinfiammatoria a base di cortisone per bocca per 3-7 giorni.
Pronto soccorso
In caso di sospetta reazione allergica è fondamentale rivolgersi prima possibile al medico o al pronto soccorso e, successivamente, pianificare una visita specialistica dall’allergologo. Sarà lui a effettuare un colloquio e una serie di esami con l’obiettivo di verificare se si tratta davvero di una reazione allergica, identificare l’insetto che l’ha causata e verificare attraverso il dosaggio delle IgE specifiche l’esistenza di sensibilizzazione allergica verso il veleno di una o più specie di insetti. In seguito, lo specialista prescriverà dei farmaci di pronto impiego da utilizzare in caso di ulteriori reazioni allergiche scatenate da puntura d’insetto.