La diagnosi precoce del diabete di tipo 1 è essenziale nella prevenzione delle complicanze severe della malattia nei bambini. Non accorgersi dei campanelli d’allarme può infatti essere un errore pagato a caro prezzo negli anni a venire. In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, che ricorre il 14 novembre, la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) sottolinea quanto è importante accorgersi del problema per ridurre i rischi associati. Gli studi più recenti, infatti, mettono in luce come uno screening preventivo possa ridurre fino al 94% il rischio di gravi complicazioni, come la chetoacidosi, che è una condizione potenzialmente letale.
Il ruolo dello screening
Due studi di internazionali, pubblicati su Diabetologia, hanno evidenziato l’impatto positivo dello screening precoce. Il primo studio, guidato dal professor Valentino Cherubini, presidente della SIEDP, ha analizzato la frequenza di chetoacidosi nei bambini italiani a cui viene diagnosticato il diabete solo al manifestarsi della complicanza. In Italia, dove la diagnosi spesso avviene con la comparsa dei primi sintomi, il tasso di chetoacidosi si attesta intorno al 41,2%, con un’incidenza maggiore nei bambini più piccoli e un secondo picco tra i 10 e i 12 anni.
Il secondo studio, condotto da un team di ricercatori tedeschi nell’ambito del progetto Fr1da, ha valutato l’efficacia di un programma di screening per la diagnosi precoce. I risultati hanno mostrato una frequenza di chetoacidosi solo del 2,5% nei bambini sottoposti a screening, con una riduzione del rischio di ben il 94% rispetto alla popolazione italiana non sottoposta a controllo. Questi dati confermano l’efficacia dello screening nell’identificazione precoce del diabete di tipo 1, riducendo drasticamente l’incidenza delle complicanze.
La Legge 130 e il programma nazionale di screening
In risposta a questi risultati, in Italia è stata approvata la Legge 130/2023, che istituisce un programma nazionale di screening pediatrico per il diabete di tipo 1. Questa legge rappresenta un passo fondamentale verso la tutela della salute infantile, poiché consente di identificare la malattia prima che si manifestino sintomi gravi, proteggendo così la qualità della vita dei bambini. Si stima che, grazie a questo programma, oltre 450 bambini all’anno potranno evitare la chetoacidosi, migliorando sensibilmente il decorso della loro condizione.
Diabete di tipo 1, aumentano le diagnosi
A livello globale, il diabete di tipo 1 colpisce circa 8,4 milioni di persone, con un’incidenza in continuo aumento. Ogni anno, mezzo milione di bambini riceve una diagnosi di diabete di tipo 1. La diagnosi precoce, oltre a prevenire complicanze immediate, permette anche di intervenire con nuove terapie che possono ritardare l’insorgenza dei sintomi, migliorando così la qualità della vita delle persone colpite dalla malattia.
Alla base della prevenzione
La diagnosi precoce del diabete di tipo 1 rappresenta una strategia di prevenzione fondamentale. Grazie agli screening, i bambini hanno maggiori possibilità di evitare complicanze gravi, come la chetoacidosi, e di ricevere terapie che possono migliorare significativamente il loro futuro.
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