Dodici interventi chirurgici, tanti viaggi della speranza in regioni del Nord e alla fine la scoperta di una sanità d’eccellenza in Campania. Si potrebbe sintetizzare così la storia di Pasquale Cirillo, avvocato partenopeo che lotta contro la rinosinusite cronica con poliposi nasale sin da quando era bambino. «La prima diagnosi – dice – l’ho avuta a 14 anni. Avevo sempre il naso chiuso e non riuscivo a sentire gli odori. L’otorino mi disse “hai un principio di poliposi nasale, da grande certamente ne soffrirai». Parole che purtroppo per l’avvocato Cirillo, così come per molti altri pazienti nelle stesse condizioni, si sono rivelate profetiche. «Da questo punto di vista – dice Cirillo – la mia vita è stata un inferno. Riposare la notte, anche solo pensare di respirare con il naso, è sempre stato impossibile». Tra il 2001 e il 2003 i primi interventi. «Entrambe le volte sono stato bene per un paio di mesi – ricorda con amarezza l’avvocato – poi tutto è tornato come prima. L’unico farmaco che mi abbia dato un beneficio è stato il cortisone, ma a che prezzo». Nel 2004, alla nascita del suo secondo figlio, un episodio che Cirillo non potrà mai dimenticare. «La ginecologa di mia moglie si accorse di un gonfiore all’occhio e mi suggerì di fare una visita. L’esame diagnostico riscontrò una massa dietro l’occhio, quello fu un momento molto difficile».
La risonanza magnetica lasciò sorpresi i medici, non si trattava di un tumore ma di un polipo nasale che aveva sfondato l’orbita facendo pressione sull’occhio. «Mi consigliarono di andare a Bergamo o a Brescia e optai per questa seconda soluzione. Le operazioni furono due a distanza di pochi mesi, speravo che il problema fosse risolto, ma ancora una volta la mia speranza fu delusa». In 15 anni di visite a Brescia, Cirillo ha speso decine di migliaia di euro per visite di controllo, spese di viaggio e di alloggio. La svolta, casuale, qualche anno fa. «Lessi degli articoli che parlavano del Monaldi e di nuovi farmaci che si stavano sperimentando. Mi sembrava impossibile, dopo aver girato in lungo e in largo l’Italia, avevo una speranza a pochi passi da casa». Ed è proprio al Monaldi, con la dottoressa D’Amato che la vita di Pasquale Cirillo è cambiata per sempre. «La dottoressa ha ricostruito tutta la mia storia clinica ed è riuscita ad ottenere per me la possibilità di utilizzare un nuovo farmaco biologico ancora non disponibile in Italia per la Poliposi Nasale, il dupilumab, richiedendolo all’Agenzia Italiana del Farmaco e Aifa, che ha istituito un fondo specifico a copertura dei costi di terapie indicate per patologie gravi per le quali attualmente non esistano alternative terapeutiche, ricevendo da essa un riscontro positivo. Se oggi posso sorridere e vivere una vita piena con la mia famiglia è solo grazie alla cura che ho trovato nella sanità campana e grazie alla disponibilità di AIFA. Oggi sono un uomo nuovo e a chi vive le sofferenze che ho dovuto sopportare io, mi sento di dire di non perdere la speranza».