Un intervento innovativo al cuore ha salvato una paziente colpita da una severa insufficienza cardiaca, una donna di 48 anni affetta da un’insufficienza tricuspidale. La notizia arriva da Napoli, in particolare dal Monaldi, che è uno dei poli di riferimento per la Campania in fatto di cura delle malattie del cuore. A salvare la donna è stato l’impianto di un sistema denominato MitraClip, mai utilizzato in regione.
Uso compassionevole
Ad operare la donna è stata l’equipe del professore Paolo Golino, direttore della Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Per l’intervento, che fino ad oggi era stato effettuato solo presso il San Raffaele di Milano e il Ferrarotto di Catania, è stato necessario richiedere al Ministero della Salute l’autorizzazione all’utilizzo compassionevole del dispositivo medico che, attualmente, è impiegato per la riduzione percutanea dell’insufficienza mitralica.
Intervento complesso
«L’insufficienza della valvola tricuspide – conclude lo specialista – è responsabile di severi scompensi cardiaci e, attualmente, viene raramente trattata con metodiche chirurgiche a causa dell’elevata mortalità intraoperatoria e della scarsità di dati scientifici circa l’efficacia della stessa procedura chirurgica» spiega Paolo Golino. «L’impianto di MitraClip per trattare l’insufficienza tricuspidale, sebbene sia una procedura non ancora codificata, apre uno scenario molto importante per i pazienti affetti da questa patologia perché ci consente di trattarla con una metodica minimamente invasiva risparmiando al paziente gli elevati rischi della procedura chirurgica». Per Antonio Giordano, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera dei Colli, quello realizzato è «un intervento che segna un ulteriore passo avanti terapeutico che conferma la tradizione cardiorespiratoria dell’Azienda partenopea». Al momento la paziente è in buone condizioni e la speranza dei medici è che si possa rimettere presto, così che possa tornare a casa. Ovviamente saranno necessari ulteriori controlli, ma se tutto andrà per il meglio non dovrebbero esserci nuovi interventi chirurgici.