Cinquanta minuti di immagini e musica, da Mostar a Pristina, un racconto che parte dal Musiki Center di Pavarotti e arriva alle donne e agli uomini della solidarietà che operano in quel territorio. Si chiama Miss Sarajevo ed è il primo di una serie di docu-film che racconteranno il lavoro delle Forze Armate “di pace”, militari e civili. Si comincia dal Kosovo: andrà in onda su Rai Tre il 4 ottobre alle 23. L’anteprima invece sarà a Torino il 27 settembre. Il docu-film è diviso in due parti, la prima racconta la festa del ventesimo anniversario del Music Center (Musiki Center) di Mostar. Un centro voluto da Luciano Pavarotti e aperto ai bambini di tutte le etnie, a ogni forma di handicap. Le immagini di Nicoletta Mantovani insieme ai tre cantanti della ‘squadra’ vicina alla Fondazione Pavarotti, alle bambine in azzurro con le magliette che portano la scritta “Pavarotti” e che hanno dedicato a Nicoletta e al Maestro la canzone “Marina, Marina, Marina”, testimoniano come anche la musica possa contribuire alla riconciliazione tra i popoli. La seconda parte è dedicata a Pristina, capitale del Kosovo, dove le presenze dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri ormai da più di vent’anni, sia in qualità del Governo della KFOR (da 5 anni governata dall’Italia) sia dalle forze di sicurezza, garantiscono la pace nella regione e in tutti i Balcani. L’Italia al Kosovo piace, che siano i nostri militari o i cooperanti, non fa differenza. Esempio straordinario, la prima casa famiglia del Kosovo, fondata da un volontario umbro (ex Caritas) che accoglie bambini “spezzati” (gli ultimi tra gli ultimi), e che sta costruendo il sistema sociale e di welfare nella giovane repubblica kosovara. Poi c’è la storia del monastero di Decani (la Cappella Sistina dei Balcani), una delle meraviglie mondiali, salvata solo grazie ai soldati italiani; i giovani blogger di Kosovo2.0; la storia di Bekim Blakaj, che raccoglie in una “enciclopedia” dati e riferimenti di tutti i caduti di tutte le etnie, per arrivare a costruire un’operazione di perdono collettivo. Testimonia anche Goran Bregovic, il musicista e compositore nato in Bosnia, Miss Sarajevo vuole essere un piccolo, iniziale ringraziamento al lavoro delle istituzioni italiane nel mondo. Un prezioso contributo giunge anche da Behgjet Pacolli, vice premier e ministro degli Esteri del Kosovo.
Breve storia del Musiki Center
Il Music Center di Mostar è l’unica struttura che unisce, insieme al Ponte Vecchio (Stari Most), croati e serbi bosniaci, divisi dal 9 novembre 1993 quando l’artiglieria del Generale Slobodan Pralijak distrusse la struttura e da allora tutti i servizi nella città sono “doppi”, dalle poste all’educazione, alla nettezza urbana. Il Musiki Center è quello che gli albanesi definiscono Vakef, piccolo tempio, un luogo dove tutti possono vivere e fare musica insieme.
Inela Nogic, miss Sarajevo 1993, lanciò un appello al mondo “Non lasciate che ci uccidano!”. La forza della musica, il potere dello spettacolo globale, fecero sì che nel 1995 Luciano Pavarotti, gli U2, e tanti cantanti italiani, in occasione di due edizioni del “Pavarotti and Friends”, la canzone Miss Sarajevo, scritta da Bono, la popolarità di Lady Diana che sposò la causa, costruissero (con più di tre milioni di euro raccolti). Risultato: il 21 dicembre di ventuno anni fa fu inaugurato il Pavarotti Musiki Center di Mostar.
Il progetto, gli autori e la crew
L’autrice della trasmissione è Paola Severini Melograni, la regia è di Federico Rizzo; le immagini di repertorio utilizzate sono degli archivi Rai e archivi privati; le musiche del Maestro Federico Capranica, la post-produzione di Etabeta a cura di Claudio Fraticci.