Un report realizzato da ricercatori svedesi mette in correlazione inquinamento atmosferico e nascite pretermine. Frenare l’inquinamento dell’aria, quindi, potrebbe aiutare a prevenire 2,7 milioni di nascite premature l’anno, una condizione che minaccia la vita dei bambini e aumenta il rischio di problemi fisici e neurologici a lungo termine.
“L’inquinamento atmosferico può danneggiare le persone non solo direttamente attraverso la respirazione, ma può anche compromettere seriamente la salute di un feto nel grembo della madre”, dice Chris Malley, ricercatore dello Stockholm Environment Institute (SEI) e autore principale del report pubblicato da Environment International. Le particelle fini presenti nell’aria provenienti dai fumi di scarico dei diesel, da incendi e altre fonti, possono aumentare il rischio di nascite premature, insieme ad altri rischi, tra cui l’età e la salute della madre. La maggior parte delle nascite premature legate all’inquinamento atmosferico si verificano in Asia meridionale e orientale. Nella sola India si rilevano circa 1 milione di nascite premature, e in Cina altre 500.000.
“I veicoli diesel, gli incendi boschivi, la combustione delle colture, e le cucine a legna, letame o carbone, sono tra i principali fattori contribuenti al problema” aggiungono i ricercatori .È dimostrato che una donna incinta residente in una città della Cina o in India può inalare una quantità di gas atmosferici inquinanti pari a 10 volte rispetto a quanto avviene nelle zone rurali di Inghilterra e Francia. Nell’Africa Occidentale sub-sahariana, nel Nord Africa e nel Medio Oriente le nascite premature sono state principalmente legate alla esposizione alla polvere del deserto. Ogni anno, circa 15 milioni di bambini nascono prematuramente e quasi 1 milione di questi muore di complicanze, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le complicazioni dei parti pretermine sono la principale causa di morte tra i bambini sotto i 5 anni.