È più facile distrarsi che stare concentrati. Il motivo è scientifico. I neuroni – le cellule celebrali impiegate nell’attività di pensiero – se lasciano vagare la mente o seguono gli stimoli occasionali consumano meno energia rispetto a quando sono costretti a svolgere un preciso compito. Le prestazioni mentali crollano ogni volta che si cede alla distrazione o al multitasking. Negli studi di laboratorio è stato osservato che saltare mentalmente fra due compiti simultanei fa crollare l’efficienza del processamento cognitivo fino al 50% rispetto alla realizzazione degli stessi compiti in maniera sequenziale. Inoltre ci possono volere più di 20 minuti per tornare allo stesso livello di concentrazione precedente. Oggi le distrazioni sono sempre di più e diventa difficile stare concentrati e non cedere al multitasking, anche solo per via del telefono e dei social, tanto che è stato coniato il termine “attenzione parziale permanente” per descrivere la condizione mentale dell’uomo contemporaneo.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Accident Analysis and Prevention dà una conferma sperimentale del fatto che la tendenza a seguire in modo incontrollato i propri pensieri mentre si è al volante è correlata una guida più rischiosa, per eccesso di velocità, mancato rispetto delle distanze di sicurezza e tempi di reazione più lunghi.
Tuttavia dipende dalla distrazione. Una pausa da un lavoro impegnativo durante la quale la mente è lasciata libera di vagare può portare a un rinvigorimento e soluzioni creative non trovate quando si era perfettamente concentrati.