Si chiama schistosomiasi ed è una malattia che in Italia non era mai arrivata. L’esigenza di parlare al passato è legata a due diagnosi avvenute in questi giorni ad Eboli, due ragazzi malesi colpiti dal parassita sono infatti ricoverati in isolamento in attesa che si trovi il farmaco. Nota anche come febbre della lumaca o febbre di Katayama, questa malattia tropicale è causata dalla presenza nell’organismo di un parassita e, se non curata adeguatamente, è letale.
Malattie delle migrazioni
A portare in Italia malattie mai arrivate prima o debellate da tempo è la globalizzazione, in alcuni casi anche le migrazioni legate ai viaggi della speranza. Ma sarebbe più giusto dire della disperazione. Così è stato per i due ventenni ospitati in un centro d’accoglienza nel Vallo di Diano. «Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un ritorno di alcune malattie infettive ormai superate», – spiega Giuseppe Bamonte primario dell’Unità Operativa di Oncodermovenereologia e Medicina delle Migrazioni e malattie infettive dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli. «Molte sono associate al fenomeno della migrazione – aggiunge – anche per questo è stato attivato con i fondi ministeriali il reparto di medicina delle migrazioni».
Mai prima d’ora
Appena sono arrivati i ragazzi, ascoltati i sintomi, i medici hanno effettuato gli esami. Avuta la diagnosi è stata fatta la richiesta del farmaco presso una farmacia dello Stato del Vaticano. I due casi di bilharzosi diagnosticati ad Eboli sono gli unici in Italia. Il reparto Malattie infettive del “Maria Santissima Addolorata” di Eboli è una struttura di eccellenza. Al suo interno sono presenti ben due camere a pressione negativa utilizzate nei casi di potenziale contagio virale. In Italia ce ne sono meno di venti e Eboli è l’unico del meridione a possederle. Vi operano tre medici specialisti, personale infermieristico e ausiliari tutti debitamente formati a gestire anche casi e complicanze particolarmente gravi.