Quando si parla di tumore al seno il mese della prevenzione ricorda alle donne di sottoporsi agli esami di screening e le sensibilizza sull’importanza del prendersi cura della propria salute. Un tema che riguarda anche le giovani donne, che non sono esenti dal rischio di sviluppare un tumore alla mammella. Lo ha spiegato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Marcella Montemarano, Radiologa Senologa e Responsabile del Centro Screening Senologico dell’Ospedale Santissima Annunziata di Napoli. Intervenuta per le Pillole di Salute, promosse dal network editoriale PreSa, la dottoressa Montemarano ha chiarito anche altri spetti a volte poco chiari.
Esami e stili di vita
In particolare, la senologa ha spiegato che esistono due momenti differenti della prevenzione: una prevenzione primaria, che deve accompagnarci in ogni momento della nostra giornata, e una prevenzione secondaria, fatta di esami e visite. La prevenzione primaria altro non è che l’attuazione di un corretto stile di vita, con l’obiettivo di incidere su fattori di rischio modificabili che aumentano il pericolo di ammalarsi di cancro. Si pensi al fumo, al consumo di alcolici, ad una vita sedentaria o un’alimentazione scorretta.
Un rischio su tutti
Benché tutti questi fattori siano importanti per preservare la salute, stando ai dati oggi disponibili e alle evidenze della pratica clinica, l’abuso di alcol è un problema dilagante tra le giovani donne. Negli ultimi 10 anni si è fatto molto per la prevenzione del tumore al seno, ma ancora oggi moltissime sono le diagnosi e i comportamenti a rischio da combattere.
Diagnosi
La specialista ha chiarito che in Italia sono circa 56.000 le donne che ogni anno vengono colpite dal tumore della mammella. Tra queste, 11.000 sono giovani donne con meno di 40 anni. Dunque, il tumore al seno è ancora oggi la prima patologia oncologica che colpisce le donne. I dati sono allarmanti, ma va detto che la guarigione completa a 5 anni supera il 90% dei casi. Grazie a diagnosi precoce e terapie sempre più mirate, il tumore al seno è insomma un nemico che oggi, in molti casi, si può battere.
I controlli
Ma, a quanti anni si dovrebbe iniziare a sottoporsi a controlli? In linea generale, le donne dai 25 anni sino ai 39 dovrebbero sottoporsi periodicamente ad una ecografa mammaria. Dai 40anni in su le donne dovrebbero sottoporsi invece ad una mammografia annuale, poi se necessario anche ad altre indagini su indicazione del medico. Importante è certamente l’autopalpazione, che ogni dovrebbe fare una volta al mese e lontano dal cilco mestruale, perché il seno è meno teso.
Screening
In Italia il programma di screening della mammella consente di effettuare gratuitamente ogni due anni una mammografia della mammella su popolazione sana. È un programma dedicato alle donne a maggior rischio, quelle nella fascia d’età tra i 50 e i 69 anni (in Campania l’adesione è consentita già dai 45 anni). La mammografia riduce la mortalità di circa il 45% per le donne che vi aderiscono. Il fattore età, però, non è il solo fattore di rischio. Anzi, i fattori di rischio devono essere presi in considerazione nel loro insieme, guardando anche ad ereditarietà e familiarità.