Non lo si può prendere come un suggerimento per potenziare la memoria, ma la notizia è comunque interessante per le prospettive che si aprono: camminare all’indietro come i gamberi aiuta ad “andare indietro” nel tempo, rivelandosi un ottimo esercizio per potenziare la capacità di ricordare. Andiamo con ordine. Lo suggerisce uno studio inglese pubblicato sulla rivista Cognitive e condotto da Aleksandar Aksentijevic della University of Roehampton.
Lo studio
Partendo da un’idea di relazione tra il movimento nello spazio e il movimento nel tempo, gli scienziati hanno coinvolto 114 volontari in una serie di esperimenti. Innanzitutto i partecipanti guardavano un video con la scena di un crimine, oppure una lista di parole o una serie di immagini. Poi i volontari dovevano camminare in avanti o indietro o stare semplicemente fermi o anche solo immaginare di muoversi in avanti o all’indietro e subito dopo queste azioni di moto i ricercatori chiedevano loro di ricordare dettagli del crimine, di ripetere le parole della lista o i soggetti delle foto che ricordavano
Un viaggio a ritroso
Ebbene è emerso che la camminata da gamberi immediatamente prima di sottoporsi ai test mnemonici si associa a performance di memoria superiori. È come se il moto all’indietro “avviasse” nella mente un viaggio nel tempo passato. «In conclusione – scrivono gli autori – riportiamo per la prima volta un chiaro effetto sulla memoria del viaggiare nel tempo con la mente stimolato dal movimento fisico. I nostri risultati suggeriscono che la memoria non può essere vista in isolamento dal restante sistema cognitivo, o dall’interezza dell’esperienza umana. Piuttosto che essere un dominio stagno il cui compito è conservare informazioni e renderle accessibili, la memoria rappresenta una componente di un sistema che mette insieme percezioni, pensieri e azioni. Quindi la memoria è dinamicamente e intrinsecamente legata all’esperienza del momento presente».