Anche la Regione Liguria combatte la piaga tanto diffusa della violenza sulle donne che vede nel nostro Paese sempre più madri, mogli, compagne, amanti, trasformarsi nelle vittime della violenza di un uomo. In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebrerà il 25 novembre, la Regione ha organizzato una serie di eventi ed iniziative che coinvolgeranno numerose città. Tra queste, il “Muro delle bambole” per cui sarà chiesto a tutti, grandi e piccoli, di portare con sé in Piazza Ferrari una bambola per rompere simbolicamente il muro del silenzio che ancora oggi oscura questo fenomeno. Ma, per sensibilizzare ad un tema tanto attuale quanto preoccupante, e insieme aiutare in modo concreto chi ancora non ce la fa ad uscire dalla spirale di violenza in cui è stata risucchiata, in questi giorni è stata realizzata proprio dalla Regione una campagna pubblicitaria che elenca tutti i principali centri antiviolenza liguri e molte altre iniziative oragnizzate per dare voce a questo triste fenomeno.
In netto calo rispetto all’anno scorso quando in 12 mesi sono state 1121 le donne che hanno chiesto aiuto ai 7 centri antiviolenza della Liguria, nel 2016 fino ad oggi, sono state invece 752. Di queste 551 hanno preso parte almeno al primo colloquio di approfondimento e 405 sono state seguite per l’intero percorso. Il 65% delle donne che hanno chiesto aiuto ai centri dedicati è di nazionalità italiana ed ha per lo più tra i 35 e i 50 anni. Ciascuna di loro è vittima di violenza psicologica mentre solo la metà ha subito anche violenza fisica. Sono meno diffuse invece, anche se esistono, altre forme di violenza tra cui quella sessuale, lo stalking o la violenza economica e a metterle in atto è quasi sempre, nel 70% dei casi, l’attuale marito o il compagno o l’ex che, purtroppo ancora, solo una volta su tre viene denunciato alle autorità.