Sta facendo molto discutere una ricerca della Leiden University (in Olanda), che svela l’ultima frontiera del “doping mentale”. Si tratta di sostanze psichedeliche che, assunte in dosi minime e quindi non pericolose, servono ad aumentare le proprie capacità cognitive. Come detto lo suggerisce uno studio di Lorenza Colzato che della Leiden University in Olanda, che per la prima volta dimostra che micro-dosi (innocue e senza effetti allucinogeni) di “psicolibina”, che si estrae da particolari tartufi – potenziano la creatività. «Questa e altre sostanze – sostiene Colzato – sono già in uso in America tra i guru dell’informatica nella Silicon valley e i broker di
Wall Street proprio per le loro funzioni sulle capacità mentali, ma ad oggi mancava la loro ‘validazione scientifica».
Pensare fuori dagli schemi
Colzato ha usato microdosi della sostanza, appena 0,33 grammi, per evitare effetti allucinogeni, coinvolgendo 38 individui. Ha visto che nel giro di 90 minuti all’assunzione di psilocibina i partecipanti presentavano un potenziamento delle capacità di pensare fuori dagli schemi e in maniera originale (il cosiddetto pensiero divergente, ad esempio pensare a una comune bottiglia non come a uno strumento per bere, ma come a uno strumento musicale). «Il microdosing – spiega – sembra avere un effetto specifico sulla creatività che svanisce nel giro di alcune ore». Secondo la scienziata «la sostanza potenzia la creatività aumentando il livello di serotonina – neurotrasmettitore importante sia per il tono dell’umore, sia per la flessibilità cognitiva, cioè per una maggiore adattabilità ai cambiamenti, capacità che è alla base dell’essere creativi».
Limitless
Questo studio evoca gli scenari fantascientifici di un noto film (Limitless) ispirato a sua volta al romanzo Territori oscuri (The Dark Fields) del 2001 di Alan Glynn. la trama è infatti quella che analizza l’effetto sconvolgente di una misteriosa e potentissima droga in grado di aumentare la potenza del proprio cervello sulla vita di un uomo. Si tratta chiaramente di scenari molto fantasiosi, che nulla hanno a che vedere peraltro con lo studio di Lorenza Colzato che della Leiden University.