Gli integratori alimentari sono un valido aiuto per i soggetti sani, ma il loro utilizzo a scopo terapeutico è improprio e potenzialmente pericoloso per la salute. Il rischio è ancora più alto se si tratta di una malattia “nuova” come il COVID-19. Nell’ultimo rapporto dell’ISS “Integratori alimentari o farmaci? Regolamentazione e raccomandazioni per un uso consapevole in tempo di COVID-19” sono pubblicati chiarimenti sul ruolo differente degli integratori e dei farmaci, inoltre ci sono raccomandazioni sul loro uso consapevole rispetto alle loro funzioni, proprietà ed interazioni con farmaci. Nell’ambito dell’emergenza COVID-19, avvertono gli autori del rapporto – le numerose proposte di utilizzo degli integratori alimentari hanno creato una forte aspettativa da parte della popolazione. Un’aspettativa che non presenta tuttavia dei riscontri oggettivi sia in merito all’efficacia (che necessita di essere studiata in sperimentazioni cliniche) che alla sicurezza d’uso.
Integratori alimentari, le indicazioni dell’ISS:
La prima raccomandazione che si legge in tutte le confezioni autorizzate e che sottolinea anche l’ISS è che gli integratori non devono mai essere intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata né di uno stile di vita sano. Prima della loro assunzione si consiglia di consultare preventivamente il medico se non si è in buona salute e se si è in trattamento con farmaci per evitare controindicazioni o la possibilità di interazioni. Anche gli integratori, per avere effetti positivi, devono essere assunti in modo corretto: non per periodi prolungati né in dosi superiori a quelle consigliate in etichetta. L’Istituto invita a diffidare di integratori reperibili al di fuori dei comuni canali commerciali, quali ad esempio la sito Internet non verificati, e propagandati per proprietà ed effetti “miracolosi” sulla salute. Gli integratori, infatti, sono concepiti per contribuire al benessere e non per la cura o la prevenzione di condizioni patologiche che vanno trattate con i farmaci. In caso di effetti indesiderati o inattesi – ribadiscono gli esperti – sospendere l’assunzione, informare il medico o il farmacista e segnalare l’evento avverso tramite VigiErbe.