«Negli ultimi mesi tanti ragazzi vengono da me preoccupati perché sentono un forte bruciore quando fanno la pipì, un problema sempre più frequente per una ragione alla quale pochi pensano». Fabrizio Iacono, medico chirurgo e associato di Urologia alla Federico II di Napoli, tira via ogni velo da un problema che, anche se in maniera indiretta, è evidentemente legato alla pandemia. Si tratta di infezioni urinarie che insorgono nei giovani uomini a causa della sedentarietà, della scarsa abitudine a bere e, spesso, di un uso un po’ troppo disinvolto di alcol. «Le restrizioni legate all’emergenza Covid – dice – hanno peggiorato di molto gli stili di vita dei nostri ragazzi, molti dei quali passano ormai gran parte del tempo seduti a fissare pc o tablet. I giovani sono diventati sedentari e sono a dir poco “disorientati” dalla pandemia». Come detto, le conseguenze sono un’attività fisica quasi del tutto inesistente e un’idratazione pressoché nulla. Mentre, nei rari momenti di aggregazione, il desiderio di trasgredire diventa tale da indurre i giovanissimi a comportamenti scellerati, con un uso smodato di alcol.
I BATTERI
«Tutti questi comportamenti – spiega lo specialista – stanno favorendo l’insorgere di patologie dell’apparato urinario. C’è un sintomo in particolare che sento ogni giorno in ambulatorio: il bruciore durante la minzione». Iacono spiega che nei ragazzi più giovani questo può essere il segnale di infezioni urinarie o di un’infiammazione prostatica, detta appunto prostatite. «La prostatite è quasi sempre la conseguenza di una colonizzazione batterica della prostata, che può portare anche ad una sintomatologia più eclatante con febbre alta e disturbi urinari. Si pensi ad esempio all’esigenza di andare spesso in bagno per fare la pipì». Negli uomini “over 50”, invece, la causa principale di infezioni urinarie è l’ipertrofia prostatica benigna che si verifica nell’80% dei maschi dopo i 40 anni, e talvolta può essere causa di mancato svuotamento vescicale con predisposizione alle infezioni ricorrenti. «In questi casi, oltre alla terapia antibiotica mirata, oggi è possibile risolvere l’ingrossamento prostatico con il Laser verde che consente un intervento chirurgico endoscopico e un ricovero di sole 24 ore.
LASER
La chirurgia laser consiste nella vaporizzazione del tessuto prostatico riducendo decisamente il volume della ghiandola e migliorando sensibilmente la funzione urinaria. Il migliore svuotamento della vescica eviterà poi le infezioni ricorrenti». Per i giovani, quanto per gli uomini adulti, una visita di controllo è essenziale. Anche perché, in caso di infezione si può intervenire con terapie antibiotiche mirate. «Il mio consiglio – conclude Iacono – è di cercare di tenersi attivi anche in questi mesi difficili, ricordarsi di bere a sufficienza e, quando si sente un fastidio, fare una visita di controllo da un urologo. Questi problemi, se affrontati per tempo, si risolvono senza lasciare strascichi».