Ormai da settimane gli incendi si susseguono senza sosta. Se il problema è nazionale è anche da dire che alcune regioni stanno “soffrendo” più di altre. La Campania in primis. Il dramma è che a bruciare non sono solo le sterpaglie, in molte zone il fumo è nero e pungente perché a bruciare è la “monnezza”. Colonne di diossina si alzano dai terreni martoriati e migliaia di cittadini non possono fare altro che avvelenarsi con quel fumo. Recente la notizia che le fiamme hanno interessato anche il cuore di Napoli, la collina di Posillipo. Molte abitazioni sono state evacuate per un incendio ad Agropoli (Salerno) dove a decine decine sono stati fattiballontanare dalle proprie abitazioni. Sul posto, oltre alle squadre dei vigili del fuoco, impegnati anche un elicottero e un canadair. Solo ieri pomeriggio, un altro incendio di vaste proporzioni aveva colpito il Comune di Capaccio Paestum, a pochi chilometri di distanza da “Collina San Marco”, costringendo un migliaio di persone ad abbandonare abitazioni private e villaggi turistici. Le fiamme erano state domate solo in tarda serata.
Malori
Un vigile del fuoco si è sentito male durante le operazioni di spegnimento di un incendio in Toscana. Secondo quanto riporta il 118 di Pistoia, un pompiere di 55 anni si è sentito male mentre lavorava a un incendio a Montale ed è stato ricoverato in codice rosso al pronto soccorso. E’ successo verso le 4. Poi, dopo gli accertamenti in ospedale, è stato dimesso in buone condizioni senza giorni di prognosi.
Rischio diossina
La preoccupazione per gli effetti di questi incendi sulla salute dei cittadini aumenta di giorno in giorno. “Al momento – spiega a Repubblica Mario Manzoni, presidente della Società italiana di endoscopia ginecologica – non ci sono dati certi, ma alcuni studi sostengono che la diossina sprigionata dagli incendi può giocare un ruolo nell’insorgenza e nel peggioramento dell’endometriosi, una patologia che sarebbe quindi correlata all’inquinamento ambientale. Altre ricerche – aggiunge – parlano di fattori alimentari che danno una maggiore aggressività della patologia. Nella nostra esperienza abbiamo affrontato le esperienze più complesse con pazienti provenienti da aree particolarmente inquinate”.
Malattie respiratorie
Al di là della diossina, che ovviamente crea grandi problemi di salute se inalata, il fumo che appesta intere città sta causando problemi ad anziani, bambini e soggetti a rischio. Gli esperti consigliano nelle zone più colpite di restare per quanto possibile a casa con le finestre chiuse. In caso di problemi è invece opportuno sentire il proprio medico di famiglia e, solo se consigliato, ricorrere al pronto soccorso. La speranza, ovviamente, è che la situazione possa presto rientrare nei canoni della normalità.