Speranza contro la paralisi
E’ proprio il caso di dire che in ambito medico-scientifico “qualcosa di muove”, qualcosa che in futuro potrebbe dare nuove speranze contro la paralisi. Dalla Cina arriva infatti una notizia curiosa e molto affascinante, una notizia che accende la speranza per milioni di persone nel mondo costrette su una sedia a rotelle. Alcuni scienziati cinesi hanno ridato a pazienti con un braccio parzialmente colpito da paralisi la possibilità di muoverlo e usare la mano, prima incapace di compiere qualunque azione, per esempio per allacciarsi le scarpe o usare lo smartphone.
Intervento avveniristico
L’eccezionale intervento chirurgico consiste nel tagliare il nervo danneggiato e “allacciare” un nervo sano (sempre presente in quella zona del corpo del paziente) alle terminazioni nervose dell’arto paralizzato. Si tratta di una sorta di “ponte” realizzato utilizzando nervi che non hanno subito alcun trauma, capace a quanto pare di risolvere parzialmente la paralisi. La sperimentazione è stata resa nota sul New England Journal of Medicine ed è stata portata a termien da Wen-Dong Xu dell’ospedale Huashan di Shanghai, un esperto del settore. I medici hanno coinvolto 36 pazienti reduci da ictus o lesioni cerebrali di altra origine, tutti con un braccio semiparalizzato e inutilizzabile per via di spasmi incontrollati dovuti a attività involontaria del nervo danneggiato che collega il braccio al cervello.
I risultati
Gli esperti hanno reciso il nervo danneggiato di 18 dei 36 pazienti. Gli altri 18, invece, hanno solo seguito un normale programma di riabilitazione. Poi gli esperti hanno collegato un nervo sano (normalmente presente nella regione cervicale della colonna vertebrale) al braccio dei 18 pazienti operati. Nell’arco di un anno di osservazione i 18 pazienti trattati chirurgicamente hanno riguadagnato possibilità di movimento e utilizzo dell’arto paralizzato.
Dubbi dagli Usa
Secondo scienziati Usa che hanno scritto un commento al lavoro sul New England, bisogna capire quale sia la vera origine dei miglioramenti della motilità del braccio dei pazienti operati. Secondo gli esperti, infatti, l’efficacia del trattamento chirurgico potrebbe dipendere semplicemente dal fatto che il nervo danneggiato viene reciso, mettendo fine dunque agli spasmi e ai movimenti incontrollati dell’arto stesso; mentre resta da chiarire se vi sia un reale effetto dalla connessione del nervo sano all’arto. Si tratta insomma di un campo ancora molto controverso e la sperimentazione di questa nuova tecnica avrà bisogno di grandi conferme prima di fare scuola. Resta però una piccola speranza in più per quanti sperano di poter recuperare la mobilità perduta.