Una mammografia indolore e innocua. La risposta viene dalle microonde, dicono gli scienziati della UBT – Umbria Bioengineering Technology, che hanno ideato un dispositivo senza radiazioni ionizzanti per diagnosi sicure. Il mammografo Rx free è attualmente in fase di sperimentazione clinica al Dipartimento Diagnostica per Immagini dell’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia, coordinata dal dr. Michele Duranti e dal suo team. Un esame che finirà a fine 2017, anche se i primi test secondo i risultati diffusi alla Ieee – International Conference on Imaging Systems and Techiques (Ist) hanno dato risultati soddisfacenti.
L’idea di un mammografo a microonde l’hanno avuta Gianluigi Tiberi, esperto di elettromagnetismo, e Giovanni Raspa, esperto in meccatronica. Nel 2012 hanno costruito e brevettato il primo prototipo di mammografo senza radiazioni; dopo un periodo di ricerca, e con buoni risultati ottenuti su fantocci, nel febbraio del 2015 sono diventati una start up e hanno deciso di lanciarsi nella sperimentazione. Hanno quindi costruito un secondo prototipo e siglato una nuova convenzione con il Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia. Il team da allora si è allargato, Ubt è diventata uno spin off dell’Università e a lavorarci oggi sono in 15.
Il loro progetto fa leva su tre elementi caratterizzanti:
- l’assenza di radiazioni ionizzanti
- la sicurezza dell’imaging a microonde, garantita dalle basse potenze dei campi elettromagnetici utilizzati
- è una mammografia indolore, si può eseguire stando sdraiate a pancia in giù e senza schiacciare il seno.
In pratica, il mammografo Rx free “investe” il tessuto mammario con campi elettromagnetici nella banda di frequenza delle microonde, rileva i corrispondenti campi elettromagnetici riflessi e, tramite un’unità di elaborazione programmata, ricostruisce l’immagine mostrando l’eventuale presenza di tumore. I tessuti sani e quelli malati infatti mostrano un elevato contrasto alla frequenza delle microonde, il che li rende ben distinguibili.
La sperimentazione ha ottenuto il consenso del Ministero della Salute e del Comitato Etico della regione Umbria, e l’analisi dei rischi condotta sul dispositivo non ha mostrato rischi dovuti ai campi elettromagnetici. L’esito della sperimentazione sarà quindi determinante per il futuro di un dispositivo che punta allo screening di massa, lo strumento più efficace per la lotta contro il tumore al seno. Tra i punti di forza, il gruppo di Ubt cita infine il minor prezzo rispetto ai mammografi tradizionali: fino al 50% in meno.