L’igiene delle mani salva milioni di vite. Farlo nel modo corretto può ridurre tra il 30 e il 40 per cento delle infezioni legate alle pratiche assistenziali. Si tratta cioè dei casi in cui ci si infetta per il solo fatto di trovarsi ricoverati in un ospedale.
Lavare le mani è un’abitudine fondamentale nella vita di tutti i giorni, ma essenziale negli ambienti ospedalieri e di cura. La soluzione idroalcolica è una valida alternativa, anche se in Italia, secondo i dati, nel 2021 è calato il consumo.
Dal 2005, ogni anno l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) promuove, per il 5 maggio, la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani per ricordarne l’importanza. L’obiettivo è diffondere la consapevolezza in tutto il mondo. Anche quest’anno partecipano alla campagna l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con il Ministero della Salute (MdS).
Lavare le mani salva la vita
Quasi la metà delle infezioni correlate all’assistenza potrebbero essere prevenute aderendo a una corretta igiene delle mani. Lavare le mani è una procedura semplice, veloce e a basso costo: un momento cruciale dell’assistenza sanitaria che porterebbe anche un risparmio economico.
Oggi, nella giornata mondiale dedicata a questa pratica, l’Istituto Superiore di Sanità organizza per gli operatori sanitari un corso di formazione a distanza.
“Le evidenze mostrano come una serie di attività di educazione e formazione sull’igiene delle mani siano efficaci nel migliorare le pratiche per garantire la sicurezza del paziente e non solo – spiega Paolo D’Ancona, ricercatore Iss – È fondamentale che le persone coinvolte in tutti i livelli dell’assistenza (pazienti e visitatori compresi) conoscano l’importanza di un gesto così semplice e a basso costo, ma efficace, e che venga diffusa una cultura dell’igiene delle mani mirata a un’assistenza più sicura e di qualità”.
Il corso online è realizzato in collaborazione con la Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (Simpios) e ha lo scopo di promuovere il contrasto delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antibiotico-resistenza.
I consumi di soluzione idroalcolica
Secondo l’OMS, l’utilizzo di prodotti a base alcolica sono un’ottima alternativa al lavaggio con acqua e sapone, durante l’assistenza. Grazie ad un progetto CCM, finanziato dal Ministero della Salute, l’ISS ha implementato un sistema di sorveglianza nazionale del consumo di soluzione idroalcolica, utilizzato come indicatore indiretto dell’adesione all’igiene delle mani. Sono stati raccolti dati nel 2020 e 2021 da rispettivamente 13 e 11 Regioni/PP.AA.
Dalle rilevazioni preliminari è risultato un consumo mediano nazionale di soluzione idroalcolica di 25 L/1000 GDO(Giornate di Degenza Ordinaria) nel 2020 e 21 L/1000 GDO nel 2021 nei reparti di degenza ordinaria. Considerando lo standard fissato dall’OMS di 20 L/1000 GDO i consumi del 2020 sono elevati, probabilmente perché correlati alla pandemia Covid-19, mentre nel 2021, nonostante altre ondate pandemiche, si osserva una diminuzione.