Il colesterolo è nemico della nostra salute, ma non sempre questo aumento di grassi nel sangue dipende da una dieta sbagliata. Per alcuni la lotta al colesterolo è “genetica”, nel senso che l’organismo lo produce anche con una dieta equilibrata e sana. Questo significa essere legati a vita all’uso di farmaci come le statine, che però hanno diversi effetti collaterali e non sono indicati per tutti i pazienti. Ma allora, cosa si può fare? Ancora oggi l’alternativa all’assunzione di statine è quasi inesistente, ma la notizia dell’arrivo di nuovi farmaci molto efficaci sta facendo velocemente il giro del web, offrendo nuove speranze ad una popolazione di milioni di persone in tutto il mondo. Proviamo allora a capire cosa ci sia di vero, e quali siano i tempi di quella che molti annunciano come una vera e propria rivoluzione.
KILLER SILENZIOSO
A guardare i dati delle morti legate ad un eccesso di colesterolo si resta basiti. Su oltre 224.000 decessi per malattie cardiovascolari che si registrano ogni anno in Italia, quasi 50.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Un pericolo molto serio, se si considera che l’80% di oltre un milione di pazienti a più alto rischio, nonostante gli attuali standard di cura disponibili, presentano valori molto al di sopra di quelli consigliati dalle più recenti linee guida europee. Un problema sanitario che rischia di aggravarsi anche per i controlli di routine saltati a causa della pandemia. «Il colesterolo – spiega Ciro Indolfi, Presidente SIC – rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, responsabile di 47.000 decessi l’anno con una spesa sanitaria che arriva a 16 miliardi di euro per costi diretti e indiretti. Tenere più basso il livello di colesterolo ‘cattivo’ fa ridurre i rischi di infarto e ictus e la conseguente mortalità». L’accumulo di colesterolo nelle arterie le renmde rigide e strette, e finisce per ostruire il flusso del sangue, aumentando così il rischio di infarto e ictus. Quando si è sani una dieta ricca di vegetali e povera di grassi e l’attività fisica possono essere sufficienti a proteggersi. Ma, una volta che il processo di ‘indurimento’ delle arterie è avanzato, ricorrere ai farmaci è la sola opportunità per prevenire le complicanze più gravi come l’insorgenza di infarti o ictus.
NUOVE MOLECOLE
Sono in arrivo nuovi farmaci altamente innovativi, in grado di controllare i livelli di colesterolo troppo alti anche nei pazienti ‘critici’ che non riescono ad abbassarli con le statine anche se ben tollerate o in chi non può assumerle per gli effetti collaterali. Una grande rivoluzione che potrebbe salvare in futuro diecimila vite l’anno da infarti o ictus per colesterolo ‘cattivo’. Le due nuove molecole saranno disponibili in Italia già dal 2021 in ragione dei nuovi dati di efficacia fatti registrare in due studi già pubblicati sul New England Journal of Medicine. «Più di un milione di italiani sono a rischio altissimo di eventi cardiovascolari – sottolinea Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto SIC – di questi solo il 20% raggiunge gli obiettivi raccomandati dalle linee guida internazionali che hanno abbassato i valori di riferimento al di sotto 55 mg/dl. E’ quanto emerge dallo studio Da Vinci, un trial europeo che ha coinvolto circa 6.000 pazienti, di cui 300 italiani, in cui la metà dei soggetti arruolati aveva avuto un infarto nel 22% dei casi e un ictus e nel 40% erano anche pazienti diabetici».