Tornare a camminare nonostante una lesione del midollo, è stato da sempre il sogno impossibile di milioni di persone in tutto il mondo. Alzarsi, abbandonare (anche solo per poco tempo) la sedia a rotelle e tornare a guardare il mondo con la speranza di una vita migliore. Il sogno, forse, potrebbe non essere più tanto impossibile. Succede infatti, come spesso è accaduto negli ultimi anni, che la scienza dia filo da torcere alla fantascienza. Basti pensare che negli ultimi mesi sono saliti a sei i pazienti paraplegici che sono tornati a camminare grazie ai progressi fatti in questo campo.
HI-TECH
La tecnica in questione si basa sulla stimolazione elettrica del midollo spinale. In pratica, grazie a degli elettrodi estremamente sofisticati è possibile trasferire gli impulsi attraverso un impianto wireless. Il progetto si chiama Stimo, acronimo di STImulation Movement Overground, e combina la stimolazione midollare alla terapia fisica eseguita con un supporto che sorregge il peso del paziente.
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A differenza di altre due recenti sperimentazioni fatte negli Stati Uniti, il nuovo protocollo ha permesso di ripristinare la funzione neurologica mantenendola anche quando la stimolazione elettrica veniva spenta. Infatti, dopo una lunga riabilitazione, alcuni pazienti sono riusciti a riconquistare il controllo delle gambe paralizzate mantenendolo anche a stimolatore spento. Ora camminano autonomamente, solo con l’aiuto delle stampelle o del deambulatore. E uno di loro è riuscito a fare qualche passo da solo.
IL SOGNO DI MANUEL
Questa tecnica è un sogno, o meglio ora è una speranza, anche per il giovane nuotatore Manuel Bortuzzo, vittima di un agguato che lo scorso febbraio gli ha compromesso l’utilizzo degli arti inferiori. Dietro questa scoperta c’è il professor Grégoire Courtine docente alla International Paraplegic Foundation (IRP) del Politecnico federale di Losanna (EPFL), che a Roma alla Fondazione Santa Lucia a presentato le ultime novità sulle sue ricerche.