Il vaccino sta cambiando la nostra realtà, fortunatamente in meglio. «Secondo il modello che abbiamo sviluppato, una vaccinazione di massa potrebbe permettere di raggiungere già prima dell’estate una copertura del 70% della popolazione vaccinabile. Questo significa riuscire a ridurre notevolmente i decessi, dai dati che estraiamo dal nostro modello si stima una riduzione di circa 50mila decessi rispetto allo scorso anno. Inoltre, questo ci consentirebbe di raggiungere l’immunità di gregge e a quel punto avremmo come effetto positivo quello di ridurre l’esigenza di ulteriori lockdown, garantendo l’avvio di una ripresa economica del paese». A chiarire quali potranno essere gli affetti più immediati e visibili del vaccino contro il Covid è Francesco Saverio Mennini, professore di Economia sanitaria e Microeconomia dell’Università di Tor Vergata di Roma e Presidente Sihta. Mennini, intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss per il consueto appuntamento sui temi della salute organizzato dal network PreSa, ha poi affrontato il tema della rinascita della sanità italiana. «Se si rispettasse un programma vaccinale sostenuto – ha aggiunto – avremmo modo di apprezzare una forte riduzione degli accessi di terapia intensiva, ma più in generale ci sarebbe una forte riduzione delle ospedalizzazioni da Covid. Insomma, abbiamo davanti la prospettiva di un vero rinascimento della sanità».
INTERVENTI STRUTTURALI
Una delle questioni che di certo sarà necessario affrontare ora che il vaccino è una realtà è quella del potenziamento dei servizi che il Covid ha dimostrato essere fragili. «Dobbiamo imparare da questa pandemia – ha detto Mennini – e mettere mano a tutti quei settori che si sono mostrati deficitari, perché impoveriti nel corso degli anni. Mi riferisco in modo particolare all’assistenza territoriale e domiciliare, dove si dovranno mettere in campo ingenti investimenti se si vuole realmente arrivare a questo rinascimento del sistema sanitario. D’altra parte servirà anche una riorganizzazione del modello assistenziale ospedaliero, sempre garantendo adeguate risorse. L’emergenza Covid ci ha infatti dimostrato come le risorse destinate al sistema sanitario pubblico siano insufficienti a garantire l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza». Mennini si è detto fiducioso, perché il dramma del Covid è servito quantomeno a porre l’attenzione di tutti i decisori sulle criticità del sistema. E oggi sta lavorando molto per poter apportare nuove ingenti risorse e garantire questo rinascimento che tutti ci attendiamo nell’interesse della salute pubblica.
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