Cosa si potrà fare e cosa non si potrà fare a Natale? Nonostante le promesse di un Natale “sereno”, a quanto pare l’Italia si avvia verso un nuovo lockdown. Con una battuta, c’è chi dice che “stanno per sistemarci per le feste”. La definizione di un nuovo DPCM è attesa per oggi, e non sarà semplice per il presidente del Consiglio far passare il messaggio di questa chiusura totale, dopo le promesse dei mesi passati. Ma, ai dati del contagio non si può replicare con le chiacchiere, gli “esperti” invocano a questo punto misure più stringenti. Il che significa, in parole povere, otto giorni pressoché chiusi in casa. Quasi del tutto impossibili anche solo i piccoli spostamenti: dal 24 dicembre al 3 gennaio — ma c’è chi parla del 6 gennaio — l’Italia intera sarà in zona rossa. Nei giorni festivi e prefestivi, cioè la Vigilia, Natale, Santo Stefano, domenica 27 e mercoledì 31 dicembre, Capodanno, 2 e 3 gennaio, ristoranti e bar saranno chiusi tutto il giorno, allo stesso modo anche i negozi avranno le saracinesche abbassate. Inoltre, spostamenti solo all’interno del proprio Comune e con motivazione alla mano. Si sarà in zona gialla solo ed esclusivamente il 28, il 29 e il 30 dicembre; date nelle quali (se non cambierà nulla) si potrà uscire liberamente dalle 5 alle 10 della sera. Aperti in questi giorni i negozi e i bar, ristoranti, pasticcerie e pub avranno una chiusura imposta alle 18. C’è anche la questione del coprifuoco, che al momento resta fissato alle 22, ma non mancano le proposte di anticiparlo alle 20. Proprio oggi il Governo dovrà lavorare sulle deroghe perché, come si sa, il diavolo è nei dettagli. Si cerca un’intesa sulla possibilità di «concedere una deroga per vedere i familiari il giorno di Natale». La cosa certa è che sarà consentito partecipare alle messe.
CALANO I CONTAGI
Stando ai dati della protezione civile, sono 17.572 i positivi al tampone nelle ultime 24 ore. I tamponi per il coronavirus effettuati in Italia nelle ultime 24 ore sono stati 199.489, in aumento di 35 mila circa rispetto al giorno prima, quando ne erano stati registrati 164.431, secondo i dati del ministero della Salute. Questo significa che il tasso di positività (rapporto positivi-tamponi, compresi quelli ripetuti e di controllo) è dell’8,8%, in leggero calo rispetto al 9% circa di martedì. Sono 2.926 i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia, in calo di 77 unità nel saldo complessivo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 191, secondo i dati del ministero della Salute. Le persone ricoverate nei reparti ordinari sono 26.897, in calo di 445 unità rispetto al giorno precedente. Dati che lasciano spazio ad un cauto ottimismo, ma che non sono sufficienti a far pensare al Natale sereno che tutti avremmo desiderato. Se c’è una cosa che l’estate ci ha insegnato è che il “liberi tutti” si paga a caro a prezzo.