Dire addio all’alcolismo spegnendo i neuroni responsabili della dipendenza. L’incredibile esperimento è stato portato a termine con successo da alcuni ricercatori del The Scripps Research Institute di La Jolla (California). L’equipe diretta da Giordano De Guglielmo ha scoperto che disattivando un piccolo gruppo di neuroni localizzati nell’ amigdala (parte del cervello chiamata così per la forma a mandorla), le cavie alcolizzate perdono la dipendenza. In altre parole le cavie non sentono più la necessità di andare in cerca di alcol, né manifestano alcun sintomo di astinenza. Tutto nasce da una precedente ricerca basata sempre sull’alcolismo. In particolare il risultato raggiunto era stato quello di localizzare, proprio nell’amigdala, i neuroni dell’alcolismo. In questo nuovo studio, pubblicato su The Journal of Neuroscience, gli scienziati hanno trovato il modo di evidenziare questi neuroni, inserendovi una proteina colorata, per poi spegnerli.
I dati
Stando ai dati del Ministero della Salute «l’alcolismo colpisce gli uomini con una frequenza doppia rispetto alle donne. Più precoce è l’avvio al consumo alcolico, maggiore è il rischio e la probabilità di insorgenza di alcolismo in età adulta. I consumatori a maggior rischio, secondo le definizioni dell’Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS presso l’Istituto Superiore di Sanità (ONA) sono più frequenti tra: anziani di età pari o superiore a 65 anni (il 43,0% degli uomini e il 10,9% delle donne), giovani di 18-24 anni (il 22,8% dei maschi e l’8,4% delle femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (il 14,1% dei maschi e l’8,4% delle femmine). Tra i giovani di 18-24 anni il comportamento a rischio più diffuso è il binge drinking. Secondo dati dell’ONA il consumo a rischio di alcol riguarda oltre 8 milioni di persone in Italia, mentre sono più di 4 milioni i binge drinker e quelli che almeno una volta nel corso dell’ultimo anno hanno consumato più di 6 drink alcolici in un’unica volta.
Un problema di sanità pubblica
Nelle società occidentali l’alcol è un importante problema di sanità pubblica; è responsabile del 9% della spesa sanitaria nei Paesi europei ed è uno dei fattori di rischio più importanti per la salute, rappresentando una delle principali cause di mortalità e morbilità. Il 40-60% di tutte le morti traumatiche in Europa sono attribuibili, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’alcol.
Dalle cavie all’uomo
Incredibilmente, disattivando quei neuroni la dipendenza dagli alcolici cessa all’istante. L’effetto dura a lungo (il tempo di osservazione dedicato nel corso dei test è stato di diverse settimane) e l’esperimento è stato ripetuto per ben tre volte, sempre con gli stessi risultati. L’obiettivo è ora quello di trasferire i risultati ottenuti sulle cavie da laboratorio sugli esseri umani. Un passaggio ambizioso che in futuro potrebbe cambiare la vita di milioni di persone nel mondo.