Si chiama Diag – Nose il progetto vincitore del premio Disruptive Innovation. È stato realizzato da Humanitas in collaborazione con il Politecnico di Milano. Erano 151 i progetti partecipanti a Switch2Product (S2P), il programma che valorizza soluzioni innovative e nuove tecnologie organizzato dal Politecnico di Milano, PoliHub – Innovation District & Startup Accelerator e Deloitte. Si tratta di un naso elettronico e grazie al premio riceverà un finanziamento per supportarne lo sviluppo tecnologico e un percorso di accelerazione di business dedicato.
Diag – Nose, un naso elettronico per nuove diagnosi
Con Diag-nose, potrebbe essere possibile diagnosticare il cancro alla prostata e determinarne l’aggressività in modo precoce e non invasivo attraverso un “naso elettronico”.
Da 4 anni, infatti, è in corso una sperimentazione tra le due istituzioni che ha portato al deposito di un brevetto del dispositivo, la cui accuratezza diagnostica oggi è pari al 90%. “Abbiamo sviluppato un metodo di analisi delle urine, rifacendoci all’esperienza condotta ed ancora in corso con il CEMIVET ed il Tenente Colonnello Lorenzo Tidu di Grosseto, ed addestrato un naso elettronico in grado di distinguere i soggetti sani dai malati e definire se i malati sono affetti o meno dalla forma aggressiva del tumore che necessita di un intervento immediato – ha spiegato il dottor Gianluigi Taverna attualmente responsabile Urologia di Humanitas Mater Domini e ricercatore insieme al Dr. Fabio Grizzi, responsabile del Laboratorio di Istologia dell’IRCCS Humanitas. “Ad oggi abbiamo analizzato i campioni di urina di oltre 238 pazienti e stiamo già lavorando per incrementare ulteriormente la numerosità. Il metodo ottenuto ha avuto performance sorprendenti mostrando una sensibilità del 92% ed una specificità del 90% contro quella dei metodi diagnostici attuali che è intorno al 35%”, prosegue il dottor Fabio Grizzi.
Lo studio, dal 2012 a oggi
Il progetto è frutto di un importante studio scientifico, cominciato nel 2012, condotto da Humanitas con la collaborazione del Centro Militare Veterinario di Grosseto (Cemivet) e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa. La ricerca ha rilevato come cani rigorosamente addestrati siano in grado di riconoscere un tumore della prostata, semplicemente annusando l’urina delle persone malate. “La scoperta interessante – racconta il dr. Taverna, promotore dello studio – ha riguardato la certezza che il tumore della prostata produca delle sostanze organiche volatili, chiamate tecnicamente “VOCs (Volatic Organic Compaunds specific), che il cane è in grado di riconoscere con assoluta accuratezza. Siamo orgogliosi del riconoscimento ottenuto e ci auguriamo che Diag-Nose diventi presto uno strumento importante di supporto alla pratica clinica”.