La sanità rappresenta circa il 9% del PIL dei Paesi europei. La corruzione e le frodi sono i pericoli maggiori. Per avere un confronto sul tema e mettere insieme strategie comuni, in questi giorni si sono riuniti, per la prima volta in Italia, circa 50 delegati di 14 Paesi europei in un summit internazionale organizzato da EHFCN – European HealthCare Fraud & Corruption Network.
Nel corso dell’incontro è stato presentato il volume “Healthcare Fraud, Corruption and Waste in Europe” contenente l’analisi di dettaglio di diversi Paesi relativi a frode, sprechi e abusi nell’assistenza sanitaria. All’interno del registro, l’Italia ha pubblicato – insieme a Belgio, Francia, Regno Unito, Polonia, Portogallo, Paesi Bassi, Lituania e Slovenia – il proprio “Rapporto Nazionale su Corruzione e Frode in Sanità”, fenomeno che solo nella Penisola manda in fumo, secondo i dati dell’Istituto per la promozione dell’etica in sanità, circa 6 miliardi di denaro pubblico.
Dall’analisi dei differenti Rapporti nazionali dei Paesi europei si evidenzia come i tipi di frode più diffusi siano soprattutto la non conformità alle regole di fatturazione e, più in particolare, la fatturazione di servizi sanitari mal o mai erogati. Per esempio, solo nel Regno Unito, 4.819 episodi di frodi sono state registrate a danno del sistema sanitario dalle autorità competenti, nel biennio 2014-2015. Una media di 402 casi al mese, laddove per ‘frode’ si intende abuso d’ufficio, corruzione e illeciti economici (bribery, corruption and illegal economic crimes). In Francia, l’attività anticorruzione di Stato dell’Assurance Maladie ha recuperato 220 milioni di euro a favore delle casse d’oltralpe nel 2016 e nell’anno precedente, circa 231.5 milioni. In Belgio, l’autorità d’ispezione sanitaria governativa – il MEID – ha individuato ben 1.225.585 infrazioni, nel 2015.
“Va sottolineato che i dati contenuti nel HealthCare Fraud, Corruption and Waste in Europa sono difficili da confrontare a causa di differenti metodi di valutazione vigenti– ha dichiarato Renè Jansen, Presidente EHFCN – Al fine di uniformare i criteri di analisi e controllo della corruzione a livello europeo, EHFCN ha messo a punto la ‘matrice di tipologia degli sprechi’ un importante strumento d’analisi per la segnalazione della frode sanitaria, che consente standard uniformi e di cui auspichiamo la diffusione nei Paesi del Network Europeo.”
“Il Rapporto OCSE ha evidenziato di recente che tra sprechi, inefficienze e corruzione i sistemi sanitari sprecano un quinto delle risorse. L’analisi del rapporto EHFCN presentato oggi, fa emergere che nella maggior parte dei sistemi sanitari europei si registra la diffusione di frodi, mentre, in Italia, il fenomeno corruttivo ha assunto ormai una dimensione strutturale. – ha dichiarato Francesco Macchia, Presidente di Ispe-Sanità – Questo, in ragione della differente natura dei rispettivi servizi, finanziati in prevalenza dalla fiscalità generale nei Paesi del Sud dell’Europa e su base soprattutto assicurativa nel Nord Europa. A impostazioni differenti, corrispondono, quindi, reati differenti. Infatti, in molti dei Paesi nordeuropei sono sotto osservazione le irregolarità contabili, seguite da quei casi legati a frode su procedure d’acquisto e appalti pubblici nel settore sanitario, mentre nel Sud Europa prevalgano gli episodi di corruzione e favoreggiamento. In ogni caso, in un contesto di crescente integrazione europea, solo l’elaborazione di strategie che partono dal confronto dei sistemi nazionali può fornire soluzioni generali per difendere il sistema sanitario europeo, che rappresenta circa il 9% del PIL dei Paesi europei”.
Il confronto ha messo in luce i punti comuni e gli elementi di differenza, le opportunità di miglioramento e gli ostacoli da superare per mettere in campo politiche e strumenti operativi condivisi a livello europeo, con lo scopo di contrastare efficacemente il fenomeno diffuso della corruzione, delle frodi e degli sprechi in Sanità. Più in dettaglio, sono stati riconosciuti dai rappresentanti dei 14 Paesi, i punti di forza delle organizzazioni anticorruzione e frode – sia istituzionali che non governative – l’acquisita capacità organizzativa concentrata sui controlli e sull’attività delle unità antifrode a vario livello. Ugualmente, si è sottolineata la grande capacità di sensibilizzare il pubblico, promuovendo il sostegno dei cittadini all’azione antifrode in sanità.
Allo stesso modo, sono stati individuati gli elementi critici comuni ai Paesi riuniti da EHFCN nella lotta alla corruzione e alle frodi in sanità. In primo luogo, la mancanza di una cultura antifrode e anticorruzione che sia positiva ed efficace nell’ambito della sanità, seguita da una certa complessità e incertezza delle normative antifrode e anticorruzione. Poi, spicca la mancanza di finanziamenti strutturali e di risorse umane; l’eccessiva dispersione di compiti tra le parti interessate – stakeholder – e l’esigenza imperativa di una comunicazione tra queste organizzazioni più puntuale ed efficace; l’insufficienza di strumenti per analizzare i dati digitali e la mancanza di dati digitalizzati nella formazione del processo decisionale o durante la fase di supervisione; infine, la natura del sistema DRG (pay per performance) può rappresentare un incentivo potenziale al sovra-consumo di servizi sanitari.
Le principali opportunità da sviluppare per migliorare nella lotta comune e coordinata alle frodi e alla corruzione invece si concentrano sul ruolo di una più ampia collaborazione internazionale, come lo scambio d’informazioni, metodi e best practices da condividere, per facilitare e professionalizzare le attività anti-frode e promuovere l’uso efficiente dei servizi sanitari pubblici. Seguono: una più approfondita professionalizzazione dei principali stakeholder, specialmente riguardo le unità di controllo e anti-frode; lo sviluppo della sanità digitale e la semplificazione dei sistemi di pagamento digitalizzati; l’attuazione di piani nazionali per combattere la corruzione e promuovere in modo appropriato la trasparenza, come accade in Italia attraverso ANAC; riforme legislative e miglioramento nella trasparenza in materia di diritti dei pazienti e nelle procedure d’acquisto.
Infine, è percepito come rischio comune a tutti i Paesi, pur nelle differenze, la potenziale caduta del sostegno pubblico e politico che può portare ad un rallentamento delle riforme organizzative, istituzionali o legislative necessarie.
“Un’osservazione finale, ampiamente citata nei 9 Rapporti nazionali raccolti da EHFCN – conclude Paul Vincke, managing director di EHFCN – riguarda i pazienti. Aumentare la consapevolezza dei cittadini, avvicinando loro comprensibilità e reperibilità delle informazioni e migliorando la trasparenza dei servizi sanitari, rafforzerà la posizione del paziente come stakeholder chiave nella prevenzione di frode, abusi e corruzione in materia di assistenza sanitaria, nel prossimo futuro”.
A conclusione dell’incontro, il presidente EHFCN ha dichiarato che “EHFCN continuerà a sviluppare standard uniformi per la segnalazione della frode sanitaria, consentendo un confronto e un benchmarking sostanziali tra tutte le organizzazioni dei 14 Paesi coinvolti. EHFCN continuerà ad essere anche una piattaforma per lo scambio tra i servizi contro la frode ai fini della condivisione delle migliori pratiche e informazioni pertinenti in merito all’individuazione degli autori di frode e delle pratiche fraudolente.”
*dati relativi al 2014, con errori rilevati in prima istanza e successivamente corretti durante il processo di pagamento