Un centro di salute mentale nella villa dei Casalesi costruita a immagine e somiglianza di quella di quella di Toni Montana in Scarface. Quella villa, entrata a far parte di una storia quasi surreale, ospiterà persone con disagio psichico e offrirà loro un percorso di riabilitazione.
La storia
La villa era di Walter Schiavone, esponente di spicco della camorra casertana e fratello del capoclan Francesco Schiavone, conosciuto alle cronache come “Sandokan”. La struttura si trova a Casal di Principe, venne sequestrata la prima volta 23 anni fa. Fu poi acquisita dallo Stato e ora diventerà, grazie ai fondi regionali, un punto di riferimento per la comunità e per quanti hanno problemi di salute mentale. I lavori di ristrutturazione, iniziati ormai da tempo, sono ormai conclusi e l’inaugurazione è prevista per lunedì 30 gennaio (ore 10) alla presenza di Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, Mario De Biase, direttore generale dell’Asl di Caserta, Raffaele Cantone, presidente dell’Anac e dei tre magistrati che disposero la confisca, ovvero Maria Vittoria Foschini, Diego Marmo e Francesco Cananzi (oggi al Csm).
Tornare alla vita
Per chi soffre di un disagio psichico poter contare su centri come quello che sta nascendo nel casertano è essenziale. Occorre poter contare su un team multidisciplinare di professionisti capaci di lavorare in team, così da garantire al paziente una presa in carico globale. In un sistema sanitario che troppe volte trascura il dramma chi soffre di un disagio psicologico, centri come questo sono ancore di salvezza. Quando il pubblico è carente, troppe persone restano ai margini per l’impossibilità di curarsi. Questo non è accettabile in una società che si definisce civile. Realtà come quella che sta nascendo nell’Asl di Caserta sono invece indispensabili per consentire a queste persone di tornare alla vita.
I dati
Nel loro complesso (dai del Ministero della Salute) i disturbi mentali, neurologici e da uso di sostanze psicoattive, comportano costi elevati, che hanno raggiunto il 13% del carico globale di malattia su scala mondiale nel 2004. La depressione da sola rappresenta il 4,3% del carico globale di malattia ed è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale (11% degli anni di vita vissuti con una disabilità nel mondo intero), particolarmente nelle donne. Le conseguenze economiche di queste condizioni di compromissione della salute sono altrettanto importanti: un recente studio ha stimato che l’impatto cumulativo dei disturbi mentali a livello mondiale in termini di perdita della produzione economica ammonterà a 16.300 miliardi di dollari tra il 2011 e il 2030.