Proseguono senza sosta le attrazioni, o meglio le riconversioni di posti letto negli ospedali e nei policlinici della Campania. Oggi alla Federico II il reparto, guidato dal professor Antonio Cittadini, si aggiunge a quello diretto dal professor Ivan Gentile che già da marzo scorso è impegnato a fronteggiare l’emergenza Covid, inizialmente con 12 posti letto dedicati, divenuti 24 nei giorni scorsi. Entrambe le strutture afferiscono al Dipartimento di Medicina interna, immunologia clinica, patologia clinica e malattie infettive, diretto dal professor Francesco Beguinot. «Un grande sforzo collettivo – dice il direttore generale Anna Iervolino – che vede impegnate tutte le forze migliori del Policlinico federiciano e che ha richiesto una complessa revisione dei processi organizzativi, logistici e strutturali. Faccio gli auguri di buon lavoro al professore Cittadini e a tutto lo staff medico ed infermieristico che ha raccolto senza esitazione la sfida della lotta al Covid». Nel Dipartimento del professor Beguinot è presente anche il laboratorio di virologia, guidato dal professor Giuseppe Portella che, già inserito nella rete Coronetlab regionale, grazie al reclutamento avviato di nuove figure professionali, sarà a breve in grado di aumentare il numero dei tamponi esaminati, arrivando a 1000 tamponi al giorno. Oltre ai posti letto di Malattie infettive e Medicina interna è determinante l’impegno dei ginecologi della Federico II per il percorso dedicato alle donne in gravidanza positive al COVID. Nei reparti guidati dai Professori Fulvio Zullo e Giuseppe Bifulco sono 30 i posti letto dedicati, ad oggi tutti occupati. Sono invece 8 i posti letto destinati all’hub regionale per i pazienti COVID in età pediatrica. Il reparto, guidato dal professor Alfredo Guarino, grazie alla collaborazione con i Pediatri di Libera Scelta e centinaia di contatti in triage telefonico assicura, oltre alle cure ospedaliere, il supporto nell’assistenza a domicilio di numerosi bambini e adolescenti campani. Ed inoltre, due sono le terapie intensive dedicate, sotto la guida del professor. Giuseppe Servillo, per complessivi 20 posti letto. Ad oggi sono quindi 96 i posti letto complessivi attivi al Policlinico Federico II che, nel rispetto della programmazione regionale arriveranno, attraverso ulteriori aperture, a 150 posti letto.
LA POLEMICA
Intanto, sul DPCM firmato ieri dal Presidente Conte si è scatenato il disappunto del Governatore Vincenzo De Luca, per il quale i provvedimento è insufficiente. «L’ultimo DPCM – dice in una nota – stabilisce il blocco della mobilità dalle 22 alle 5. Sembra francamente che sia una misura più che contro il Covid, contro il randagismo, visto che non interessa il 99 per cento dei cittadini. Ma la cosa grave è che, nel frattempo, non si decide nulla rispetto alle decine di migliaia di persone che, nei fine settimana, nelle domeniche, si riversano in massa sui lungomari e nei centri storici, senza motivi di lavoro o di salute, e nell’assenza di ogni controllo. Ci si domanda inoltre, cosa sia cambiato rispetto ai due mesi passati, nel corso dei quali il ministro della Pubblica Istruzione ci ha ripetuto che mai e poi mai si sarebbe chiusa l’attività all’interno delle scuole. Si sono perse settimane preziose e nel frattempo sono aumentati in modo pesante i contagi anche nella fascia 0-18 anni. In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. E’ francamente sconcertante». Per De Luca, benché vi siano anche misure utili e significative, è evidente la linea generale assunta dal Governo: «Anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzione del contagio, si sceglie di intervenire dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati. Con l’aggravante di questo calvario di disposizioni, parziali e a getto continuo, che crea sconcerto fra i cittadini, divisione tra le categorie, tensioni sociali. In più non si è data a tutti i cittadini la percezione della drammaticità della situazione, spingendo tante persone, anche per la mancanza di controlli rigorosi ed efficaci, verso comportamenti di lassismo o di vera e propria irresponsabilità».