La luce UV può sanificare gli ambienti dal virus Covid-19? Per dare una risposta a questa domanda la Federico II di Napoli si prepara ad una ricerca che non ha eguali in Italia. Protagonista di questa nuova avveniristica sperimentazione è l’Unità di Ricerca di Igiene Medicina Preventiva e Statistica Sanitaria diretta da Maria Triassi, e sarà proprio il team della Triassi ad effettuare controlli microbiologici ambientali su aria e superfici per validare l’effetto della luce pulsata con lampada UV-C allo xeno. I controlli riguarderanno le stanze nelle quali hanno soggiornato pazienti Covid-19 positivi e consisteranno nell’applicazione di lampade allo Xeno a seguito della procedura di sanificazione routinaria. I prelievi verranno effettuati su superfici critiche (high touch surface, tastiere, maniglie, porte, lavandini, water..) e aria prima della sanificazione, dopo la sanificazione e dopo il trattamento con lampade allo Xeno UV-C e verranno ripetuti con cadenza settimanale per una durata di 22 giorni. Sia sulle superfici che nell’aria verrà effettuata la ricerca della carica batterica totale, la carica micotica, la ricerca di Gram positivi e Gram negativi in conformità alle norme tecniche ISO. A caccia del Covid-19 ci saranno i microbiologi Francesca Pennino, Tonia Borriello e Carmela Iervolino. I campionamenti verranno effettuati su superfici precedentemente contaminate con ceppi batterici a titolo noto. Verranno utilizzati microrganismi tra i quali Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Staphylococcus aureus, responsabili di oltre la metà delle infezioni gravi che si registrano negli ambienti nosocomiali.
HI-TECHL
Diversi e molto interessanti sotto il profilo della lotta al Covid sono i vantaggi delle santificazioni computerizzate. Questo genere di tecnologia promette infatti un’efficacia del 99,9% dell’azione biocida nei confronti del covid 19 e di tutti gli agenti patogeni. Una sanificazione completa, perché il fascio di luce delle radiazioni ultraviolette si propaga in tutto l’ambiente di lavoro e colpisce, necessariamente, tutta l’aria e tutte le superfici presenti senza possibilità che alcune di esse vengano lasciate senza trattamento. Maggiore rapidità di intervento, che dura da pochi secondi ad alcuni minuti a seconda delle caratteristiche dell’ambiente da sanificare. Inoltre il trattamento non lascia residui da agenti chimici o gassosi che, nel tempo, potrebbero causare danni alla salute umana e compromettere apparecchiature, mobili, arredi e documenti presenti nel locale sanificato ne’ tantomeno, è necessario lo spostamento degli stessi, inoltre gli ambienti sanificati ritornano immediatamente utilizzabili. Le macchine sono anche dotate di un sistema di Reporting e controllo sui cicli di sanificazione che consente di riscontrare data, ora, luogo, operatore, cliente, stanza trattata e ciclo di sanificazione impostato, consentendo così di dimostrare sia il lavoro eseguito in ogni stanza che il rispetto del progetto di sanificazione. Strumenti che potrebbero rivelarsi preziosi in questa fase 2 per evitare l’esplosione di nuovi focolai.