Tempo di lettura: 2 minutiVaccini Covid
Anche i medici di medicina generale saranno impegnati suoi vaccini, chiamati a trasformare la campagna vaccinale in corso e consentendo così un aumento importante nella somministrazione delle dosi. A stabilirlo è stato il Governo che ha definito le modalità del nuovo piano vaccinale. Una decisione accolta con entusiasmo da FIMMG, come ha commentato il presidente nazionale Tommasa Maio: «Il ministro ha accolto la nostra richiesta, siamo molto soddisfatti e siamo certi che il coinvolgimento dei medici di Continuità Assistenziale garantirà nuovo impulso alla campagna vaccinale. Ora andremo avanti sui tavoli regionali per garantire che i medici di Continuità Assistenziale possano svolgere questo lavoro in contesti idonei e in assoluta sicurezza». Una richiesta, quella di essere impegnati sui vaccini anti Covid, mossa nella consapevolezza della necessità di rendere sinergiche e ottimizzare le risorse professionali già presenti sul territorio, con gli oltre 17.500 medici di Continuità Assistenziale pronti a dare un significativo contributo alla campagna vaccinale per raggiungere nei tempi più rapidi possibili gli obiettivi di salute pubblica. Ed è proprio questa la direzione nella quale ha scelto di muoversi il Governo chiarendo che «(…) il Protocollo trova applicazione anche per il coinvolgimento nella campagna di vaccinazione nazionale anti COVID-19 dei professionisti appartenenti agli altri settori della medicina generale di cui al vigente ACN 23 marzo 2005 e smi, non già direttamente coinvolti nella campagna vaccinale (…)».
TAVOLI REGIONALI
«I medici di Continuità Assistenziale, per la loro naturale vocazione assistenziale sul territorio – ricorda Tommasa Maio – garantiscono, assieme ai Medici di Famiglia, un’assistenza capillare e di prossimità che sarà ora agevolmente inserita nei piani vaccinali regionali sulla base delle necessità assistenziali delle diverse aree del nostro Paese». Si apre a questo punto un intenso lavoro, regione per regione, così da definire le modalità attraverso le quali i medici di Continuità Assistenziale potranno essere coinvolti. «Modalità – conclude il Segretario Nazionale – che dovranno essere le più idonee alle caratteristiche e al modello assistenziale di ciascuna realtà. In nessun caso si potrà prescindere dalla garanzia che i medici di Continuità Assistenziale chiamati a vaccinare abbiano a loro volta ricevuto la somministrazione del vaccino. Su questo saremo intransigenti».
VALORE AGGIUNTO
Stando al segretario generale di FIMMG Silvestro Scotti, sarebbero almeno 35mila i medici di famiglia in tutta Italia pronti ad effettuare le vaccinazioni anti-Covid nei propri studi partendo da subito. Ovviamente, avendo a disposizione le dosi e sulla base di accordi regionali già presenti o che verranno a breve definiti. Intanto tramite Facebook anche il ministro Roberto Speranza ha volto ringraziare i medici di medicina generale per la disponibilità a scendere in campo per i vaccini. «Grazie a tutti i medici di medicina generale del nostro Paese – ha scritto – che hanno unitariamente sottoscritto l’intesa con governo e regioni per somministrare il vaccino Covid. La loro capillarità e il loro rapporto di fiducia con le persone sono un valore aggiunto importante che ci consentirà, quando aumenteranno le dosi a disposizione, di rendere più forte la nostra campagna di vaccinazione».