Quindici borse di studio per altrettanti talenti della medicina, un investimento sulla salute e la sanità del futuro, anche arginare il triste fenomeno della fuga di cervelli. I ricercatori under 38 (tra loro anche giovani campani) sono stati premiati al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma per attività di ricerca da svolgere presso Istituzioni scientifiche in Italia o all’estero. Il valore delle borse assegnate, complessivamente, è di 225 mila euro, cinque da 25 mila (un anno la durata della fase di ricerca per i ricercatori) e dieci da 10 mila (sei mesi la durata della fase di ricerca). Tutto questo nell’ambito di un progetto che va avanti da tre anni, nato dalla collaborazione della Società italiana di Farmacologia (Sif) e da Msd Italia.
Valore al futuro
Dal settore cardiovascolare, all’oncologia, al metabolico, neuroscienze e immunologia: un tesoretto investito sulle eccellenze italiane della ricerca. Non a caso alla cerimonia di premiazione hanno partecipato personaggi del calibro del sottosegretario di Stato all’Istruzione, Università e Ricerca, Vito De Filippo e il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Stefano Vella; con loro Giorgio Cantelli Forti, presidente della Sif e a Goffredo Freddi, Policy and Communication Executive Director di Msd Italia. «L’obiettivo di questa partnership – ha spiegato il presidente della Sif, Cantelli Forti – è sostenere giovani ricercatori post-dottorato con documentata e promettente fase evolutiva della loro formazione, nella speranza che possano raggiungere posizioni accademiche o professionali di assoluto prestigio. Vogliamo offrire il nostro contributo per non disperdere un prezioso patrimonio umano e intellettuale e, possibilmente, limitare la fuga dei cervelli. Ormai da troppi anni, giovani talenti italiani sono costretti a trasferirsi permanentemente all’estero per dare seguito alla loro passione per la ricerca scientifica».
Fare ricerca
Le borse di studio sono state pensate per preservare e incentivare lo sviluppo di studi indipendenti (i progetti di ricerca non riguardano, infatti, la valutazione clinica degli effetti dei farmaci), incrementando il potenziale della ricerca italiana in campo farmacologico, spesso condotta da giovani ricercatori che non hanno ancora una posizione stabile all’interno di università, enti di ricerca e industrie del settore. Una situazione che troppe volte genera una triste fuga di cervelli. Nicoletta Luppi, presidente e Ad di MSD Italia, ha ricordato come la partnership con la Sif sia un nuovo capitolo di un percorso pluriennale che MSD ha avviato per sostenere le società scientifiche e la ricerca indipendente italiana grazie ad un solido piano di investimenti. «Siamo convinti – ha detto- che per preservare e valorizzare il nostro patrimonio di ricerca in campo medico-scientifico, occorra uno sforzo di corresponsabilità da parte di tutti gli attori del sistema Paese ed è quindi dovere anche delle aziende impegnarsi, mettendo a disposizione le proprie risorse, per sostenere i giovani ricercatori, promuovere l’eccellenza della ricerca farmacologica nel nostro Paese e contribuire cosi ad attenuare la fuga di cervelli, brillanti promesse della farmacologia, attratte dalle migliori prospettive che ritengono di trovare all’estero».
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