Dal 2 gennaio la Campania imprimerà un forte cambiamento al sistema introducendo la ricetta dematerializzata anche per i medici oncologici. A dirlo sono i medici di medicina generale della Fimmg Corrado Calamaro e Luigi Sparano: «Dopo anni spesi per realizzare l’obiettivo di una medicina sempre più al servizio dei pazienti, finalmente il sistema sta per cambiare radicalmente – annunciano – un obiettivo che non si sarebbe potuto raggiungere senza il contributo forte dei medici di medicina generale».
PRESCRIZIONI
Dunque, anche gli oncologi potranno prescrivere in forma dematerializzata tutti gli esami necessari per diagnosi e terapie. In questo modo i pazienti non saranno più costretti a recarsi a studio per ottenere le prescrizioni. Questo consentirà di ridurre il disagio per quanti lottano contro una patologia oncologica o sono in procinto di ottenere una diagnosi, ma anche di alleggerire il carico burocratico per i medici di famiglia, liberando tempo per le visite e per l’assistenza. Il sistema – ricordano Sparano e Calamaro – è collegato al codice fiscale, garantendo in questo modo un accesso diretto da parte dei sanitari di qualunque struttura al fascicolo sanitario elettronico. «Non sarà più il paziente a dover portare con sé accertamenti ed esami – concludono i medici – saranno questi ultimi a seguire il paziente in forma elettronica ovunque ce ne sia bisogno».
COME FUNZIONA
l medico registra sul Sistema Tessera Sanitaria i dati del cittadino e della prescrizione. Al cittadino rilascia il numero di ricetta elettronica (NRE) e il promemoria cartaceo della ricetta. Il promemoria cartaceo è rilasciato a garanzia dell’erogazione della prestazione anche in caso di indisponibilità dei sistemi informatici. Con il Decreto interministeriale del 25 marzo 2020, che ha esteso le modalità elettroniche alternative al promemoria cartaceo oltre la fase emergenziale, è stato avviato tuttavia un percorso per rendere la prescrizione completamente digitale. Si tratta di un sistema già molto diffuso per la prescrizione di farmaci, che ora sta aumentando anche per le prescrizioni ambulatoriali. La situazione di emergenza Covid ha dato ulteriore impulso alla dematerializzazione delle ricette mediche, per assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili e, in generale, ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici.