Fasci di luce al posto delle scariche elettriche. L’idea di quelli che promettono di affermarsi come i defibrillatori del futuro è venuta ai ricercatori della John Hopkins University, negli Usa, in collaborazione con I’Università di Bonn, in Germania. Questi defibrillatori vengono definiti “ottici” perché al posto delle scariche elettriche si sfrutta il potere della luce. Ed è per questo che i ricercatori che sono a lavoro sul prototipo lo definiscono “un modo sicuro, delicato e indolore per ripristinare il funzionamento del cuore”. La differenza con gli impulsi elettrici è evidente. Gli impulsi di energia, oltre ad essere dolorosi, sono anche potenzialmente dannosi per il tessuto cardiaco. Le onde di luce riescono invece a modificare l’attività elettrica delle cellule.
I test
Nelle cavie è bastato pulsare la luce per un secondo per ripristinare il ritmo normale. Successo anche per il test sulla riproduzione fedele del cuore di un paziente che aveva già sperimentato un infarto e a rischio di aritmia. Mentre però nei topi è stata utilizzata luce blu, sulla riproduzione umana si è resa necessaria, per riuscire a penetrare completamente i tessuti, la luce rossa, che ha una lunghezza d’onda maggiore ed è quindi più potente. Le premesse sono dunque incoraggianti, ma i ricercatori della John Hopkins University hanno già chiarito che servirà ancora un lungo lavoro di sperimentazione prima che i defibrillatori ottici divengano parte integrante dell’equipaggiamento standard d’emergenza.
I droni
In fatto di defibrillatori esiste poi un’altra novità in arrivo dalla Germania, dove sta nascendo un progetto che prevede di utilizzare dei droni equipaggiati con defibrillatori automatici da far decollare in caso di necessità. Il responsabile del progetto “Deficopters” è Friedrich Nölle, geologo e presidente dell’organizzazione tedesca Definetz.
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L’idea è stata presentata in Italia al Forum di Samaritan International di Bolzano, forum che ha coinvolto le principali organizzazioni e associazioni di volontariato europee che si occupano di soccorso.