Poter far ricrescere i denti è stato a lungo un sogno di molti, presto potrebbe diventare realtà. In meno di 6 anni basterà una siringa per dire definitivamente addio a impianti e protesi. Dietro questa promessa c’è la tecnologia sviluppata da una start-up dell’università di Kyoto, la Toregem Biopharma, che sta sviluppando un farmaco anticorpale descritto come “il primo al mondo per la ricrescita dei denti”.
Al via la sperimentazione sull’uomo
Nel mese di settembre dovrebbero iniziare i test clinici sull’uomo. Fino ad oggi i test sugli animali hanno dato risultati incredibili e nessun effetto collaterale di rilievo. Un sogno che si realizza per la presidente di Toregem Biopharma Honoka Kiso legata al farmaco da un’esperienza personale che condivide sul sito dell’azienda: “Quando ero alle scuole superiori – racconta – ho perso 2 denti per una patologia dell’osso mandibolare e ho subito un intervento chirurgico. Quell’esperienza mi ha spinto a diventare dentista e quando andavo all’università mi sono sottoposta a un impianto dentale”.
Anticorpo monoclonale per nuovi denti
Il farmaco che promette questo cambiamento epocale è un anticorpo monoclonale che punta a inibire la proteina Usag-1, quella che dice al nostro corpo di non rigenerare il dente. In un articolo pubblicato su Science Advances si legge che una singola somministrazione dell’anticorpo si è rivelata sufficiente per stimolare la formazione e la crescita di un intero dente in un topo sano e di favorire la formazione di denti in topi portatori di specifiche mutazioni che causano agenesia dentale.
Nuove speranze
A questo nuovo trial si legano insomma le speranze di moltissimi pazienti che ad oggi soffrono per la mancanza di denti, costretti quindi a usare protesi o impianti. Se la sperimentazione dovesse risultare efficace e sicura, il prossimo step sarebbe quello di provare l’efficacia del farmaco su un gruppo di bambini con carenze congenite di denti, condizioni che possono causare difficoltà masticatorie e fonatorie, oltre a problemi di malocclusione. Sul lungo periodo, l’obiettivo è quello di rendere disponibile l’anticorpo per l’uso clinico entro il 2030. Non resta che aspettare e stare a vedere se in un futuro non lontano basterà un’iniezione per ritrovare il sorriso.
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