Nove donne in gravidanza su 10 avrebbero alte concentrazioni di glifosato nelle urine. L’erbicida tra i più usati al mondo per le coltivazioni, oltre a essere cancerogeno, sarebbe associato a un parto precoce. A evidenziare il problema sulle pagine di Environmental Health è un gruppo di ricercatori americani, a seguito di una ricerca coordinata da Shahid Parvez, dell’Indiana University Fairbanks School of Public Health di Indianapolis.
Nel 2015 e 2016, i ricercatori hanno reclutato 71 donne in gravidanza e hanno esaminato il loro consumo di cibo e bevande, il loro stile di vita, lo stress e il luogo dove vivevano. Le donne hanno fornito due campioni di urina e due campioni di acqua potabile dalle loro case. I ricercatori, sulla base dei livelli di glifosato nei campioni di acqua e urina, hanno diviso le donne in quattro gruppi.
Complessivamente, il 93% delle donne aveva glifosato nelle urine durante la gravidanza. E coloro che vivevano nelle zone rurali avevano livelli più elevati rispetto alle donne che vivevano nelle aree urbane. Inoltre, le donne che bevevano più di 700 millilitri di bevande a base di caffè al giorno avevano concentrazioni di glifosato più elevate, anche se nessuno dei campioni di acqua potabile conteneva tracce dell’erbicida. Tutte le gravidanze, tranne due, si sarebbero concluse prima del termine. E tra le donne con i livelli di glifosato nelle urine più elevati, il parto avveniva prima rispetto a coloro che non avevano tracce di erbicida o ne avevano meno. Tuttavia, il glifosato non sarebbe associato ad altri indicatori di crescita fetale, come peso e circonferenza cranica.
“C’è molta preoccupazione per questa sostanza – ha dichiarato Parvez – non vogliamo causare panico inutile, ma capire che effetti ha su gravidanza e sulla salute”, ha precisato l’esperto.
I consigli
Charles Benbrook, della Johns Hopkins University School of Public Health di Baltimora, consiglia alle donne in gravidanza di evitare di spruzzare erbicidi sulle piante o insetticidi in casa, quando sono nel primo trimestre di gravidanza, e anche di aspettare per comprare un’auto nuova, un divano o altri mobili che potrebbero contenere sostanze chimiche.
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